In palestra sì, ma già vestiti. Attrezzi disinfettati, mascherine e segnaletica. Ma soprattutto distanza interpersonale minima adeguata all'intensità dell'esercizio e comunque non inferiore a 2 metri. È questa la regola base per la riapertura delle palestre prevista per il 25 maggio 2020. Il provvedimento del ministro dello Sport Vincenzo Spadafora tiene conto delle indicazioni del comitato tecnico scientifico e degli organismi di rappresentanza sportiva. Fissa le regole e dà le linee guida che tutti i centri dovranno seguire per ripartire. Tenendo conto che la distanza per chi «non svolge attività fisica deve essere di almeno 1 metro». Nel decreto si parla di «operatori sportivi» sia riferendosi agli insegnanti, sia ai clienti che svolgono l'attività fisica. E si dispone «il divieto di scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet, ecc)». Spadafora, nell'informativa al Senato sulla fase 2 dell'emergenza Coronavirus ha assicurato: «Metteremo risorse a disposizione per attuare il protocollo di sicurezza per le realtà che avessero problemi attraverso la società Sport e Salute». La speranza è così di dare semaforo verde alla ripartenza di un settore che interessa oltre 20 milioni di italiani, fermi da quasi tre mesi a causa dell'epidemia.
La ripartenza dei centri sportivi avverrà secondo le linee guida, previa approvazione del Comitato tecnico-scientifico: «Le singole strutture ha sottolineato Spadafora sono molto diverse, parliamo di impianti di centinaia di metri quadri e di altre molto più piccole. Tutti devono avere un protocollo adattabile a diverse situazioni. Sarà poi responsabilità loro garantire sicurezza dei clienti, questo invoglierà le persone ad andare e superare la paura».
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