Milano - L'hotel scelto da Barack Obama è lo stesso in cui aveva soggiornato la moglie Michelle ai tempi dell'Expo 2015 e anche la mission è simile. L'allora first lady statunitense era scesa al Park Hyatt, hotel 5 stelle lusso a fianco della Galleria salotto di Milano per essere testimonial della campagna «Let's move», contro l'obesità e per il mangiar sano. Adesso, a calcare i pavimenti dei padiglioni della Fiera di Milano Rho sarà l'ex presidente degli Stati Uniti, ospite di «Seeds & Chips», The Global Food Innovation Summit, dedicato alle nuove tecniche di produzione alimentare e al diritto al cibo.
Obama dovrebbe arrivare a Milano oggi a mezzogiorno e in città visitare il Duomo e il Cenacolo di Leonardo da Vinci. Domani pomeriggio sarà al Summit, dove prima terrà il suo discorso programmatico, poi dialogherà con Sam Kass, lo chef che è stato suo consigliere alla Casa Bianca ai tempi della rivoluzione salutista interpretata dalla coppia presidenziale. «Volete che i ragazzi studino bene? Nutriteli bene» era stato il titolo del suo primo Ted talk, la conferenza che lo aveva reso famoso. Adesso riecco Obama (con lo chef Sam), sia pure senza Michelle. Per ascoltarlo, nella sala Future da 3.500 posti che ha registrato il tutto esaurito, era necessario acquistare all'importante somma di 850 euro la Vip Platinum Card, carta che dà libero accesso ai quattro giorni di conferenze.
Nella sua due giorni milanese l'ex presidente Usa incontrerà l'ex presidente del consiglio italiano. Matteo Renzi ed Obama si vedranno già oggi, durante la prima giornata milanese di Barak, atteso all'aeroporto privato di Linate e che stasera potrebbe cenare all'Ispi, l'Istituto per gli Studi di politica internazionale di via Clerici. Tutti condizionali d'obbligo, perché l'agenda di Obama resta in divenire.
A rendere noto l'incontro di oggi è stato Renzi. «Sarà un gigantesco onore iniziare la mia esperienza da segretario accogliendo Obama a Milano come ritorno di uno statista» ha detto, fresco di primarie. E anche lui parteciperà al «Seeds & Chips», anche se non con un suo speech ma con un laboratorio dal titolo «Gimme five», dammi il cinque, lo schioccare dei palmi made in Usa che ormai è simbolo di soddisfazione in tutto il mondo: Renzi si confronterà con un giovane start tapper all'inizio della carriera. «Gimme five» anche per il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che domani a Rho consegnerà a Obama le chiavi della città (tecnicamente il sigillo). La motivazione sarà resa nota al momento dell'incontro, fanno sapere da Palazzo Marino.
In sala anche i ministri dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dell'Istruzione, Valeria Fedeli, e dell'Agricoltura, Maurizio Martina. «Consegneremo a Obama i semi degli orti sociali di Lampedusa» ha annunciato Martina. Presente anche Letizia Moratti, con il marito Gianmarco: l'ex sindaco di Milano con la fondazione E4Impact è partner dell'iniziativa e vedrà Obama per un colloquio privato.
La corsa a incontrare Obama, soprattutto da parte della sinistra ma non solo, continua anche adesso che non è più presidente degli Stati Uniti.Le due giornate milanesi di Obama impegneranno le forze dell'ordine, anche se da ex presidente Usa sarà scortato dai servizi americani. Un piccolo esercito invisibile, sempre pronto a intervenire ma molto discreto.
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