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Offese Sassoli dopo la morte. Promosso capogruppo

Parole "inquietanti, profondamente ripugnanti e imperdonabili"

Offese Sassoli dopo la morte. Promosso capogruppo

Parole «inquietanti, profondamente ripugnanti e imperdonabili». Così Jörg Meuthen, eurodeputato e presidente del partito sovranista tedesco Alternative für Deutschland aveva censurato l'uscita del collega Nicolaus Fest che a gennaio aveva salutato la morte del presidente dell'Europarlamento David Sassoli scrivendo «finalmente quel bastardo non c'è più» nella chat di AfD. Fest aveva anche accusato Sassoli di essere «antidemocratico».

Qualcuno si aspettava una mozione di censura contro Fest: il politico 60enne è stato invece scelto dai colleghi quale capodelegazione di AfD all'assemblea di Strasburgo in sostituzione proprio di Meuthen che a fine gennaio si è dimesso da presidente di AfD, uscendo dalla delegazione parlamentare per protestare contro la deriva «totalitaria» del suo ex partito.

I deputati di AfD siedono a Strasburgo nel gruppo Identità e Democrazia con, fra gli altri, la Lega, l'Fpö austriaca e il Rassemblement National di Marine Le Pen. AfD è un partito di delusi dalla Cdu all'ovest, dove di norma non supera il 10% dei consensi, e un partito populista di massa nei Länder orientali, quelli affetti da calo demografico dove i redditi sono più bassi della media nazionale. Qua AfD gioca pesante.

Nella piccola e orientale Turingia, per esempio, AfD non solo viaggia fra il 22 e il 25% dei consensi ma il suo leader regionale Björn Höcke ama riciclare frasi ed espressioni del Terzo Reich nei comizi. Nicolaus Fest è l'uomo della sintesi: un ricco occidentale che fa a gara con i colleghi dell'est a chi la spara più grossa.

Nato nella florida Amburgo, in una colta famiglia borghese, il nuovo capodelegazione europea di AfD è figlio di Joachim Fest, saggista, giornalista, convinto antinazista e biografo di Adolf Hitler. Lo stesso Nicolaus ha un dottorato in Giurisprudenza, ha lavorato per la casa d'aste Sotheby's, ed è stato vicedirettore della Bild am Sonntag, la corposa edizione domenicale del quotidiano tedesco.

Lo scorso dicembre al Parlamento europeo ha tracciato un profilo sui «punti di contatto fra la tortura e l'obbligo vaccinale».

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