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Ora il Fatto arruola i sociologi per psicoanalizzare chi odia i grillini

È vietato criticare il governo giallorosso: "Chi ne parla male o è complice della destra pre-fascista o è cretino perché non lo capisce"

Ora il Fatto arruola i sociologi per psicoanalizzare chi odia i grillini

Se criticate il governo giallorosso siete degli idioti. Lo sapevate? La sinistra è convinta della poca intelligenza degli elettori del centrodestra, e questa non è certamente una novità. Per caso è vietato rimproverare le azioni dell'esecutivo a guida Conte, sottolinearne le ingiustizie e le assurdità? Tutto lecito, sulla carta. Ma state attenti: se contestate la maggiornaza composta da Movimento 5 Stelle, Partito democratico, Italia Viva e Liberi e uguali rischiate di essere definiti come "cretini" da Domenico De Masi, ovvero uno dei sociologi più noti del nostro Paese. Addirittura Il Fatto Quotidiano lo ha interpellato per psicoanalizzare chi non condivide il pensiero dei grillini.

L'82enne si è scagliato contro gli intellettuali di sinistra che, a partire dalla nascita del governo giallorosso, si occupano solamente di criticare a prescindere il premier Giuseppe Conte ma soprattutto il M5S. E ha usato parole davvero dure: "Questi intellettuali di finta sinistra che hanno il tic dell’antigrillismo e che ogni giorno attaccano il governo stanno facendo il gioco di Salvini. Quindi o sono complici della destra pre-fascista o sono cretini perché non lo capiscono". A far discutere è stata la recente presa di posizione di Roberto Saviano contro il Pd, i pentastellati e il presidente del Consiglio.

"Bisogna salvare il governo"

Per De Masi i "finti intellettuali" pensano che il loro problema sia il Movimento 5 Stelle, il quale in realtà sarebbe vittima non solo di un preconcetto ma anche di una spocchia antropologica: "Il confronto con i 5 Stelle li fa sentire intellettuali di alto livello, anche se non stiamo parlando di Karl Popper o Albert Einstein". Perciò ha invitato chi è di sinistra a prendere atto del fatto che non si può stare al governo senza i grillini e che l'esecutivo ha messo in campo molte azioni progressiste, dal reddito di cittadinanza ai bonus passando per il decreto Dignità. "Prima di trovare una cosa di sinistra come il reddito di cittadinanza bisogna tornare agli anni Settanta con la riforma sanitaria. E pensare che molti lo criticano", ha dichiarato.

Il sociologo, nell'intervista rilasciata al Fatto, ha annunciato che voterà a favore del taglio dei parlamentari: sebbene sostenga che la riduzione del numero di rappresentanti significhi ridurre la democrazia, sposerà la causa del "Sì" perché "in tutti questi anni abbiamo ampiamente capito che 945 parlamentari non siano in grado di organizzarsi, e poi perché bisogna salvare questo governo".

Intanto continua a crescere il fronte del "No": l'esito del referendum, in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre, non è affatto scontato.

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