Parlamento

"Ormai diventa difficile fare opposizione a un governo pronto"

Il presidente dei senatori leghisti: "Il trionfo nei ballottaggi? Il territorio ci ha premiato"

"Ormai diventa difficile fare opposizione a un governo pronto"

Ascolta ora: ""Ormai diventa difficile fare opposizione a un governo pronto""

"Ormai diventa difficile fare opposizione a un governo pronto"

00:00 / 00:00
100 %

«Piedi per terra»: l'espressione chiave in Lega, dopo il successo del centrodestra alle amministrative, è questa. Massimiliano Romeo, capogruppo in Senato del Carroccio, ripete la parola «territorio» più volte. Quello, più di ogni altro, è considerato il fattore politologico decisivo per l'avvenire leghista. In Toscana, dove in molti si aspettavano un colpo di coda del Pd targato Elly Schlein, la coalizione di centrodestra si è invece riconfermata tanto a Pisa quanto a Siena. E Romeo non nasconde la necessità di continuare a insistere su una classe dirigente radicata.

Il governo ha superato anche questa prova.

«Sì, le amministrative dipendono molto da logiche territoriali e dai candidati messi in campo, però il vento favorevole del governo di centrodestra ha contribuito».

Non è consueto che il centrodestra vinca tutti questi ballottaggi.

«Sì, lo abbiamo visto in altre circostanze. C'è una storicità per cui i ballottaggi per noi non sono favorevoli. Quindi c'era prudenza. Ma abbiamo costruito una spinta, governando questi mesi, che con tutta evidenza ha premiato. Sottolineo che è il centrodestra unito che vince, perché laddove ci siamo presentati divisi non abbiamo vinto».

Non è preoccupato dalla sparizione dell'opposizione?

«Io amo la democrazia e lotto per la democrazia. A un governo forte è necessario contrapporre un'opposizione forte. Per ora, l'opposizione è stata messa in campo più da alcuni organi di informazione che dai partiti di centrosinistra».

Sì, fa più rumore Fabio Fazio che il Pd, per dire.

«Già, però non è semplice fare opposizione al centrodestra. Prima di vincere le Politiche, i commentatori hanno presentato degli scenari catastrofici. Invece l'economia italiana va meglio della media dell'Eurozona, lo spread è contenuto, abbiamo aiutato famiglie e imprese rispetto all'inflazione, stiamo agendo con prontezza nelle situazioni complesse come l'alluvione in Romagna. Difficile fare opposizione a un governo che si dimostra pronto».

Veniamo alla Lega. Tanti commentatori cercano di capire la vostra strategia per il futuro.

«Se ne dicono tante. Piedi per terra, anzitutto. E dobbiamo proseguire con questa modalità di lavoro. Salvini e il suo ministero del fare stanno facendo tantissimo, come i cittadini gli riconoscono. Calderoli è impegnatissimo sulle Autonomie. Giorgetti ha presentato una finanziaria equilibrata che è piaciuta ai mercati. E poi ci sono Valditara, la Locatelli: insomma la nostra squadra sta facendo benissimo. Poi dobbiamo riorganizzare il partito, perché la classe dirigente, come queste amministrative hanno dimostrato una volta di più, serve solida e strutturata a livello territoriale. La Lega è il sindacato del territorio».

Cinque anni fa, il centrodestra strappò la rossa Toscana alla sinistra. Ci si aspettava un rimbalzo ma Siena e Pisa sono di nuovo colorate di centrodestra.

«Ribadisco che la base è avere candidati legati al territorio. La Lega li ha messi in campo e i risultati ci hanno dato ragione. Ma questo anche grazie al contributo degli alleati, contributo decisivo. Occhio però che in Toscana c'è anche il ricordo di chi ha amministrato prima, e mi riferisco alla sinistra. E penso soprattutto a Siena. Più in generale, in Toscana le persone vogliono il centrodestra unito anche perché vogliono un cambiamento concreto rispetto a quanto non hanno fatto in passato le amministrazioni di sinistra».

Ora un anno di pausa, per così dire, e poi le europee.

«Abbiamo dato mandato due giorni fa a Salvini di fare in modo che la Lega, nel contesto europeo, possa, senza snaturarsi, influire sulla centralità dei processi. Dobbiamo condizionare le politiche europee, cercando di evitare un isolamento che rischia di farci subire delle scelte.

E dobbiamo dialogare con quelle forze che possono spostare l'asse europeo verso il centrodestra, visto anche il vento favorevole che sta soffiando in questo periodo».

Commenti