Ventisei ore su una barella del pronto soccorso in attesa di essere ricoverato. È accaduto a Livorno a un anziano di 91 anni. Fosco Orsini è rimasto «parcheggiato» così dalle 15.45 di sabato scorso alle 18 del giorno successivo.
Il paziente era arrivato al pronto soccorso in ambulanza ed era stato valutato da «codice giallo». Il suo quadro clinico era già complesso ed era peggiorato a causa di una caduta un mese fa. Quando ha accusato nuovi problemi respiratori, il figlio Marco ha deciso di chiamare l'ambulanza. I ospedale la diagnosi era di scompenso cardiaco congestizio e bronchite acuta in paziente da fibrillazione atriale permanente in portatore di pacemaker, ematoma subdurale post traumatico da recente trauma cranico. Ma da qual momento al ricovero sono passate 26 ore.
«Le mie richieste sono state incessanti - ha raccontato l'uomo in una intervista al Tirreno -. Poco dopo la mezzanotte quando mi è stato risposto per l'ennesima volta che non c'era un posto letto, ho perso anche la pazienza, devo essere sincero. E di questo mi scuso, sia con il medico che era di turno che con gli infermieri. Durante la notte che ho trascorso in pronto soccorso, ho visto altre persone lasciate per ore su un barella.
E soprattutto mi sono reso conto di come bastino tre codici rossi in contemporanea per mandare in tilt il sistema. In quelle ore, però, ho anche avuto la certezza di come un cittadino che paga le tasse venga trattato con poca dignità».
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