Coronavirus

Oxford efficace al 60%, Johnson si ferma al 66%. In Israele Pfizer ha funzionato sul 99% dei casi

J&J pronta a chiedere l'ok alle Autorità europee, ma la copertura non è alta. Moderna, reazioni allergiche estremamente rare. Sputnik allo studio di Ema

Oxford efficace al 60%, Johnson si ferma al 66%. In Israele Pfizer ha funzionato sul 99% dei casi

Dopo una lunghissima attesa il via libera dell'Agenzia europea del farmaco è arrivato. Il vaccino AstraZeneca ha ottenuto l'autorizzazione dell'Ema, che di fatto apre le porte dell'Ue al farmaco sul quale molti Paesi, Italia compresa, hanno puntato moltissimo. I dati attualmente disponibili indicano un'efficacia che si aggira sul 60%, ma a far discutere in queste ore è la possibilità di utilizzare il vaccino di Oxford anche sulla popolazione più anziana. Ema ha dato l'ok anche per i cittadini over 55, mentre già due giorni fa la Germania aveva posto un deciso paletto: via libera solo agli under 65. Perché la maggior parte dei test condotti finora ha riguardato persone fra 18 e 55 anni. Naturalmente quello di AstraZeneca non è l'unico farmaco a disposizione. L'Ue ha già aperto da tempo a Pfizer-Biontech e Moderna, efficaci fra il 90 e il 95% dei casi. Vediamo allora quali sono i vaccini ai quali è legato il futuro della campagna di immunizzazione nel nostro Paese.

PFIZER-BIONTECH

Al momento è il prodotto più sicuro e più efficace. Autorizzato dall'Ema poco prima di Natale, il vaccino messo a punto da Pfizer-Biontech ha avviato la campagna vaccinale nell'Ue il 27 dicembre. Dopo la conclusione della sperimentazione di fase 3, il farmaco ha evidenziato un'efficacia superiore al 94% sugli over 65, dimostrando di funzionare anche contro la variante inglese. Ulteriori riscontri positivi sono arrivati dall'ospedale Bambino Gesù. Il monitoraggio condotto sui sanitari vaccinati ha dimostrato che il farmaco ha funzionato nel 99% dei casi, sviluppando anticorpi contro il Covid 21 giorni dopo la prima dose. Una settimana dopo la prima inoculazione il tasso è salito al cento per cento. Ulteriori notizie positive arrivano da Israele dove il vaccino si è dimostrato efficace nel 92% dei casi, su 750mila cittadini coperti solo lo 0,04% ha sviluppato una forma molto lieve del virus. Mentre l'Ema, nel suo rapporto, ha confermato la sicurezza del farmaco.

MODERNA

Si è dimostrato molto efficace dopo la sperimentazione di fase tre, toccando il 94,1%. Così l'approvazione da parte di Ema è arrivata i primi di gennaio, seguita da quella dell'Aifa. Il nostro Paese attendeva 764mila dosi entro febbraio, ma l'azienda farmaceutica ha fatto sapere che taglierà le consegne del 20%. Anche in questo caso le notizie sulla sicurezza rassicurano: i casi di grave reazione allergica sono estremamente rari.

JOHNSON AND JOHNSON

Anche Johnson and Johnson sarebbe sul punto di chiedere l'autorizzazione a Ema. Intanto la multinazionale, con la quale l'Ue ha raggiunto un accordo per 200 milioni di dosi, ha annunciato un'efficacia del 66% nella terza e ultima fase di sperimentazione. Ecco perché adesso spera che il via libera possa arrivare già a febbraio. La percentuale di copertura è più bassa rispetto a Pfizer e Moderna, ma questo vaccino richiede una sola somministrazione ed è più pratico da conservare, visto che non è necessario ricorrere a potenti congelatori.

SINOVAC E SPUTNIK

Sullo sfondo restano il vaccino cinese e quello russo. Di entrambi si sa piuttosto poco. Il siero cinese sarebbe efficace solo al 50%, mentre quello prodotto da Mosca garantirebbe una protezione - stando ai russi - superiore al 95%.

Ma mentre è difficile che le autorità europee decidano a breve di aprile una procedura di controllo su Sinovac, ci sono già stati contatti tra Mosca e Ema per l'analisi scientifica di Sputnik.

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