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Il governo "scheda" i cronisti: ora Conte finisce sotto accusa

I giornalisti per arrivare a Palazzo Chigi devono chiedere un accredito alla polizia. Ira di FdI: "Subito interrogazione"

Il governo "scheda" i cronisti: ora Conte finisce sotto accusa

Chiedere un accredito al commissariato di polizia e a Palazzo Chigi per poter fare il proprio lavoro all’esterno della sede del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. È questa l’ultima preoccupante novità che ha interessato – e sorpreso – i giornalisti impegnati a fare il proprio mestiere a Roma.

Gli inviati, come detto, sono costretti a chiedere un pass sia alle forze dell’ordine che a Palazzo Chigi, ma non solo: non possono neanche muoversi dalla postazione assegnata. Per cui, il cronista e la sua troupe non possono muoversi liberamente per piazza Colonna e via del Corso.

A denunciare la restrizione ci ha pensato il collega Michel Dessì, giornalista-invitato di Stasera Italia di Barbara Palombelli: "Da oggi c’è questa nuova regola: la piazza è chiusa, per cui bisogna chiedere il permesso di accedere per fare le dirette tv senza spostarsi". "Quindi non solo hai dovuto chiedere un accredito, ma devi pure rimanere fermo in un punto preciso?", gli ha chiesto la padrona di casa e Dessì ha così risposto: "Sì, la polizia ci ha confinati in questa postazione e non ci possiamo muovere per oggi". "Sono ordini che mi fanno rabbrividire", ha commentato infine la Palombelli.

E così, insomma, a Palazzo Chigi decidono chi può entrare e chi no, chi può fare il proprio lavoro e chi no. Il fatto, ovviamente, non è passato inosservato e, anzi, si è accesa una preoccupata polemica per la restrizione adottata. Per quale ragione, infatti, si dovrebbe limitare l'accesso dei giornalisti a Palazzo Chigi, decicendo così chi può o non può parlare?

Sul caso è intervenuto a gamba tesa Fratelli d’Italia, che sta facendo ulteriori verifiche sulle ragioni della "strana" scelta di Palazzo Chigi, e che ha già pronta un’interrogazione parlamentare per fare chiarezza. "Fratelli d’Italia trova sconcertante quanto sta accadendo ai cronisti e agli operatori politico-parlamentari nei pressi delle piazze antistanti palazzi Chigi e Montecitorio e documentato in serata durante una trasmissione televisiva. Vogliamo capire se il governo sia al corrente dei fatti esposti e che cosa intenda fare per porre rimedio a una così grave violazione del diritto di cronaca e per un completo ripristino di qualunque azione volta a garantire la libertà d’informazione" attacca Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI a Montecitorio.

Il meloniano, dunque, pretende chiarezza e chiarimenti: "È vero che da ieri i giornalisti e i cameraman non vengono più fatti circolare liberamente nonostante l’esibizione di badge o del tesserino dell’Ordine dei giornalisti? È vero che da ieri l’accesso alle piazze di fronte ai palazzi delle Istituzioni è consentito esclusivamente previo accredito presso l’ufficio stampa di palazzo Chigi e, fatto assolutamente inedito, del vicino Commissariato di Polizia? Anche per poter accedere in piazza Montecitorio occorre chiedere il permesso all’Ufficio stampa della Camera e al Commissariato di Polizia? Ed è vero che, una volta ottenuto l’accredito, cronisti e operatori non possono comunque muoversi in libertà entro il perimetro delle piazze, ma sono costretti a rimanere immobili in uno spazio, un punto fermo, che viene loro assegnato?".

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