Panebianco riprende le lezioni. Ed è ancora caos

Il professore accostato a Mussolini. In università arriva la polizia

Telecamere, fotografi e cronisti fuori dall'aula, agenti in borghese a controllare con discrezione, nel cortile, un presidio di protesta. È trascorsa così la mattinata di ieri alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna, dove Angelo Panebianco ha ripreso a fare lezione dopo le due contestazioni della scorsa settimana. La lezione si è svolta, nell'aula accanto agli studenti, anche docenti e ricercatori, in solidarietà al professore. Nel cortile della facoltà di Strada Maggiore gli attivisti dell'Assemblea Scienze Politiche (fra loro anche esponenti del collettivo Hobo) hanno inscenato un presidio pacifico. Sono stati appesi striscioni contro le teorie del docente e un videoproiettore ha rimandato su una parete scene di guerra alternate a frasi e filmati di protesta. In uno di questi, Panebianco viene accostato a Benito Mussolini per la frase su «burro e cannoni» usata nel suo editoriale sul Corriere della Sera che parlava della Libia. In tarda mattinata un altro collettivo universitario, il Cua, ha cominciato un altro presidio di protesta fuori dall'aula magna di Santa Lucia, dove nel pomeriggio si è svolto l'inaugurazione dell'anno accademico, con una cerimonia blindata per il rischio di contestazioni. Gli attivisti hanno esibito uno striscione con la scritta «Per un mondo senza frontiere sabotiamo i superbelici». E in effetti ci sono stati attimi di tensione durante la protesta dei Collettivi in occasione dell'inaugurazione dell'Anno accademico. Un gruppetto di attivisti del Cua, circa una ventina di persone, è stato allontanato dalle forze dell'ordine che presidiano via Castiglione per impedire ai manifestanti di raggiungere l'aula magna di Santa Lucia, dove è in corso la cerimonia. Nei giorni scorsi c'era stata la doppia contestazione al docente di Scienze politiche, Angelo Panebianco, costretto ad interrompere le sue lezioni dopo il blitz degli attivisti. Ieri pomeriggio, dopo un presidio di circa un'ora all'incrocio tra via Farini e via Castiglione, il gruppetto di manifestanti è stato «scortato» dalle forze dell'ordine fino a piazza Minghetti. In precedenza erano stati accesi alcuni fumogeni ed erano stati diffusi in strada rumori di guerra.

Prima dell'inizio della cerimonia gli stessi attivisti erano stati allontanati dall'ingresso dell'Aula magna di Santa Lucia dove avevano esposto uno striscione con la scritta 'Per un mondo senza frontiere sabotiamo i saperi bellicì.

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