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Il papà, il conto e il valore della punizione

Il papà, il conto e il valore della punizione

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Il papà, il conto e il valore della punizione

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Capita che ci siano ancora padri che sappiano fare i padri.

La vicenda è questa, accaduta a Msida, piccola località costiera di Malta, lo scorso 25 agosto, dove, in un ristorante, hanno pranzato cinque ragazzini. Con la scusa di fumarsi dopo mangiato una sigaretta, uno alla volta è uscito dal locale per poi darsela a gambe senza pagare il conto. I proprietari hanno denunciato l'accaduto alle autorità e comunicata la notizia ai giornali locali. Uno dei titolari del ristorante è siciliano, di Ragusa, che, accortosi dall'accento dei ragazzi in fuga che anche loro erano ragusani, ha pensato di dare la notizia dell'accaduto anche alla stampa locale siciliana con tanto di immagini ricavate dalle loro telecamere di sorveglianza.

Il destino, che evidentemente pretende che un padre faccia il padre, ha costruito una situazione tale che, uno dei genitori di quei ragazzi, riconoscesse dalle immagini pubblicate suo figlio. Si è subito messo in contatto con il proprietario del ristorante, non solo per pagare il conto, ma anche dicendo che la prossima estate suo figlio sarebbe andato da loro per lavorare gratis a titolo di risarcimento morale. I titolari hanno chiesto al padre del ragazzo di devolvere il suo debito a una associazione benefica e hanno declinato l'invito a prendersi il giovane a lavorare gratis.

Di fronte a fatti di cronaca quotidiani che mostrano la drammatica assenza dei genitori nell'educazione dei figli, abbandonati a se stessi, questa vicenda - suppongo purtroppo rara come la fortuna - ha tra i tanti meriti quello, innanzitutto, di ricordare che un padre può ancora esercitare la sua autorità per intervenire con decisione nell'educazione del figlio.

Ma, anche, di rimettere nella giusta dimensione la figura stessa del padre che non può essere l'amico, complice del proprio ragazzo, ma colui che, avendo il coraggio di esercitare la sua autorità paterna, si prende la responsabilità di punire il proprio figlio quando commette un errore.

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