Il Papa: "Pace e libertà religiosa con la buona politica"

Nell'appello anche la lotta alla povertà. Meloni: "Faremo tesoro degli insegnamenti"

Il Papa: "Pace e libertà religiosa con la buona politica"
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La politica va interpretata "non come professione, ma come missione per la crescita della verità e del bene". Davanti a una folta delegazione di governanti, tra cui la premier Giorgia Meloni e il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, Leone XIV ha aperto, nell'Aula delle benedizioni del Palazzo Apostolico, la due giorni dedicata al Giubileo dei governanti.

Dal bene comune alla lotta alle disparità sociali, dalla delicata questione dell'intelligenza artificiale fino alla costruzione della pace, il pontefice traccia un quadro del governante ideale partendo proprio dalla citazione di Giovanni Paolo II cui aggiunge anche una definizione del politico di San Tommaso Moro che immagina il politico ideale come "uomo fedele alle sue responsabilità civili, perfetto servitore dello Stato proprio in forza della sua fede".

Il punto centrale di papa Prevost resta quello di "superare l'inaccettabile sproporzione tra una ricchezza posseduta da pochi e una povertà estesa oltremisura". E Leone XIV vede proprio in una più equa redistribuzione delle risorse quel fattore di armonia capace di contrapporsi alle crisi provocate dai conflitti. E proprio sulla critica al riarmo rappresentato ieri dalla piazza di Roma, il Segretario di Stato, Pietro Parolin, commenta che "è un bene che ci sia" e ricorda uno dei primi appelli del nuovo papa quando si era rivolto ai potenti della terra chiedendo la conversione del debito e la costituzione di un fondo per debellare la fame nel mondo usando i proventi destinati alla costruzione di armi.

Anche nel campo della libertà di fede e del dialogo interconfessionale, sottolinea papa Prevost "l'azione politica può fare tanto, promuovendo le condizioni affinché vi sia effettiva libertà religiosa e possa svilupparsi un rispettoso e costruttivo incontro tra le diverse comunità religiose". Leone XIV, guardando sempre all'azione politica, indica come "riferimento imprescindibile" quello "alla legge naturale", la quale, "universalmente valida al di là di altre convinzioni di carattere più opinabile, costituisce la bussola con cui orientarsi nel legiferare in particolare su questioni etiche". Non manca, infine il richiamo alla "grande sfida dell'intelligenza artificiale". Si tratta per il Papa di "uno sviluppo che certamente sarà di valido aiuto alla società ma la vita personale vale molto più di un algoritmo".

"Faremo tesoro dei preziosi insegnamenti che Papa Leone XIV ci ha consegnati - è il primo commento della Meloni -. Particolarmente potente la riflessione sulla legge naturale come bussola che deve orientare il legislatore e l'azione politica".

"L'Italia proseguirà nel suo impegno - aggiunge la premier -per garantire che lo sviluppo dell'IA sia governato dall'uomo e abbia come fine ultimo l'uomo". Ancora da definire la data dell'incontro tra Prevost e Meloni. Il Segretario di Stato Parolin assicura potrebbe arrivare prima della pausa estiva.

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