Partecipate, partita chiusa: Bono e Massolo a Fincantieri

Elena Barlozzari

Roma La quadra sulle nomine delle grandi partecipate statali sembra essere stata trovata. Confermato il ticket Giuseppe Bono - Giampiero Massolo al vertice di Fincantieri dopo settimane di braccio di ferro sul rinnovo del timoniere Bono, «benedetto» da Matteo Salvini ma su cui il Movimento 5 Stelle si era messo di traverso. «Chi decide è l'azionista. Io ho il diritto di accettare o no», ha puntualizzato ieri Bono al termine di un'audizione al Senato. «L'essenziale è continuare a fare un lavoro importante. Fincantieri è l'unica azienda del Paese che tira. Finora abbiamo fatto bene e l'ha fatto tutta la squadra: c'è il direttore d'orchestra ma ci vogliono anche i solisti attrezzati perché da solo il direttore non suona», ha aggiunto.

Sulla base degli accordi politici raggiunti all'interno del governo giallo-verde, non si escludono new entry nel cda: la Lega avrebbe ottenuto anche l'ingresso nel cda del colosso cantieristico di Federica Seganti, docente di Finanza al Mib School of Management di Trieste ma anche ex assessore regionale in Friuli per il Carroccio. Confermato in Consiglio, Massimiliano Cesare: già consigliere economico nel governo Letta, è presidente del fondo infrastrutturale F2i.

Resta al timone anche l'ad della Snam, Marco Alverà, mentre nel ruolo di presidente dovrebbe arrivare Luca Dal Fabbro, attualmente consigliere di amministrazione di Terna. Anche per Italgas si profila il rinnovo dell'ad Paolo Gallo con la presidenza affidata al professore bocconiano, Alberto dell'Acqua. Sempre dalla Bocconi arriva Veronica Vecchi che dovrebbe entrare in cda insieme a Marinella Cederna, revisore legale di PricewaterhouseCoopers.

A mettere il sigillo sulle liste sarebbe stato un incontro svolto ieri pomeriggio a Palazzo Chigi tra il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Stefano Buffagni e l'ad di Cdp, Fabrizio Palermo. Oggi, infatti, le nomine sono attese sul tavolo del cda della Cassa Depositi che delibererà, d'intesa con il ministero dell'Economia, le liste di candidati.

Il valzer delle nomine coinvolge anche altre società di Cdp. In attesa del rinnovo c'è anche Ansaldo Energia che è attualmente guidata dall'ad, Giuseppe Zampini, e dal presidente Guido Rivolta.

Ci sono poi Sace e Simest. E, ancora, la lista prosegue con Sace Bt, Sace Srv, Sace Fct. Ma per questi i tempi potrebbero allungarsi in primavera. La tornata interessa poi Cdp Equity, Cdp Immobiliare e Cdp Investimenti Sgr.

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