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Il Pd spende 800mila euro per un Festival pro Lgbt

Ben 851.167.69 euro di soldi pubblici sono stati destinati per il Sant’Arcangelo Festival per fare propaganda alle nuove frontiere degli Lgbt come gli ecosessuali

Il Pd spende 800mila euro per un Festival pro Lgbt

La propaganda Lgbt ha un costo sempre più elevato. Ben 851.167.69 euro di soldi pubblici sono stati destinati per il Sant’Arcangelo Festival così ripartiti:149.700 euro messi dal Comune, 330.000 stanziati dalla Regione Emilia Romagna e, infine, 133.543 dallo Stato italiano. Tutti guidati dal Pd.

A denunciarlo, con un video pubblicato su Facebook, è il consigliere d'opposizione Matteo Montevecchi che accusa apertamente il sindaco del Pd, Alice Parma, di voler voler diffondere la propaganda Lgbt. Parma è lo stesso primo cittadino che nel 2015 aveva finanziato lo spettacolo all’aperto di un uomo completamente nudo che aveva concluso la sua esibizione facendo pipì all’aperto davanti a tutti. “Quest’anno, al Sant’Arcangelo Festival, - attacca Montevecchi - è arrivato Merman Blix chiamato per fare un po’ di propaganda Lgbt e appollaiarsi sulle fontane del paese e soprattutto, come recita la descrizione dello spettacolo, per aiutarci a liberare la sirena che è in noi e dimostrarci che ognuno si senta di essere”. Gli altri protagonisti di questo festival sono gli ecosessuali, quelli che fanno sesso con la natura, la cui esibizione viene descritta come“un’esperienza erotica verde in simbiosi con fiori, piante, terra, creature viventi da stimolare, annusare e sedurre”. “Club Ecosex – si legge ancora nella locandina – è una scoperta, un momento di abbandono, di superamento delle inibizioni, di espansione dei confini della sessualità, di curiosità e gioco tra uomo e ambiente”. Il laboratorio permanente viene, invece, tenuto da Macao, il centro sociale di estrema sinistra milanese, noto per aver ripetutamente occupato dei palazzi e, per aver organizzato l'8 marzo scorso un flash mob in cui alcune donne hanno mostrato la vagina in pubblico. Presente al Festival anche la compagnia Motus che “due anni fa si era già esibita in una spudorata propaganda gender”. Infine ci sarà Cecile Kyenge che inaugurerà il museo della non umanità, “un monumento alla volontà di de-umanizzare la storia”, cioè che “i confini tra umano e non umano, tra l’essere umano e l’animale sono solo immaginari.

Non ci sono creature che hanno maggiore o minore importanza e non bisogna etichettare più gli altri esseri viventi in base al pregiudizio e alla categoria limitante di umano”.

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