La pensione a 64 anni costa lo 0,3% del Pil. Ma la flessibilità è irrinunciabile per la Lega

Si studiano soluzioni visto lo scarso appeal di Quota 103

La pensione a 64 anni costa lo 0,3% del Pil. Ma la flessibilità è irrinunciabile per la Lega
00:00 00:00

L'ipotesi di abbassare a 64 anni l'età pensionabile per tutti, proposta dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (in foto), potrebbe diventare un nuovo terreno di scontro sulla previdenza. Secondo un'analisi del Centro studi di Unimpresa, una misura di questo tipo comporterebbe un impatto immediato e strutturale sulla finanza pubblica: tra 120mila e 160mila nuovi pensionati in più ogni anno, con un aumento della spesa pari a 0,3 punti di Pil già dal primo anno e un'incidenza sul Pil che, entro il 2030, passerebbe dal 15,3% previsto a legislazione vigente al 16,2 percento. In valori assoluti, si tratterebbe di circa 40 miliardi di euro in più nel quinquennio 2025-2029, fino a un aggravio cumulato di 160-180 miliardi entro il 2045. Un onere che, avverte Unimpresa, metterebbe pressione al bilancio dello Stato, riducendo margini per investimenti e politiche di crescita.

Secondo Durigon, tuttavia, "i 64 anni possono diventare la vera soglia di libertà pensionistica" Oggi, ha aggiunto, "vale per i contributivi puri, vogliamo estenderla anche a chi è nel sistema misto: è una richiesta precisa della Lega, sostenuta dal ministro Giorgetti, troveremo le risorse". Il sottosegretario ha aperto anche alla possibilità di usare il Tfr, oggi in capo all'Inps, come rendita integrativa, e ha ribadito l'intenzione di bloccare l'aumento automatico dell'età legato alla speranza di vita, introdotto dalla riforma Fornero che dal 2027 allungherebbe di tre mesi le soglie portando l'età per la pensione di vecchiaia a 67 anni e 3 mesi e quella di anzianità a 43 anni e un mese.

D'altronde, già oggi con almeno 64 anni di età, 20 di contributi effettivi e un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l'assegno sociale (1.616 euro al mese nel 2025) ci si può ritirare dal lavoro. La soglia si riduce leggermente per le donne con figli (2,8 volte con un figlio, 2,6 con due figli). Chi può già farlo e come sarà la previdenza in futuro Dal 2030 però il limite salirà a 3,2 volte l'assegno sociale. Anche i 64 anni vengono aggiornati alla speranza di vita (dal 2027, quindi, sono previsti 64 anni e 3 mesi). Il montante minimo dei contributi può essere raggiunto anche con la previdenza complementare ma bisogna avere 25 anni di versamenti (30 anni dal 20230).

Il dibattito si inserisce in un contesto in cui le misure di flessibilità già sperimentate non hanno prodotto i risultati attesi.

La stretta su Quota 103 62 anni di età e 41 di contributi, ma con calcolo interamente contributivo e finestre mobili più lunghe ha determinato un crollo delle adesioni: nel 2024 le pensioni liquidate con questo canale sono state appena 1.153. Per Durigon, il modello futuro dovrà comunque essere l'uscita a 64 anni con almeno 25 anni di contributi, da rafforzare con previdenza complementare e strumenti di integrazione.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica