Il piano per i tagli alle pensioni rischia davvero di mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza e del governo. La sforbiciata agli assegni definit alti per aumentare le minime fino a 780 euro mensili, è uno dei provvedimenti che più di ogni altro sono tra le priorità dell'ala grillina dell'esecutivo. Le Lega nelle scorse settimane ha scelto la via del silenzio, ma adesso batte un colpo e lo fa con il leghista Molinari che spiega la posizione del Carroccio annunciando modifiche alla proposta di legge che lui stesso ha firmato: "Alla base della proposta di legge firmata da me e dal capogruppo M5S c'è il principio per cui si fa un ricalcolo delle pensioni oltre i 4000 euro netti, senza fare espropri proletari o penalizzare chi è andato in pensione prima", dice.
"Se l'applicazione della norma porta effetti diversi da quelli desiderati, lavoreremo con i tecnici del Parlamento e del ministero per correggerla", ha affermato a Repubblica. Poi definisce quello depositato un "testo base" su cui lavorerà la maggioranza. A questo punto spiega qual è l'accordo politico tra Lega e M5s dietro il taglio delle peinsioni che riguarderà almeno 200mila pensionati: "Noi abbiamo sostenuto la proposta dei Cinque Stelle, concordando un'impostazione che non penalizzi chi è andato in pensione prima. E loro sostengono la nostra flat tax".
Ma il Movimento Cinque Stelle non arretra e con D'Uva rivendica la proposta: "Opposizioni e media compatti contro il taglio delle pensioni d'oro. Imbarazzante come provino a fermare il Cambiamento che sta portando avanti il MoVimento, fregandosene dei diritti dei cittadini. Stiamo combattendo la casta e i loro privilegi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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