Persino la Fornero ora rivaluta il Cav "Con il tempo è diventato più saggio"

L'ex ministro del Welfare: «Ha una grande esperienza di governo»

Persino la Fornero ora rivaluta il Cav "Con il tempo è diventato più saggio"

Roma Il tempo aggiusta tutto. Soprattutto indebolisce i pregiudizi fino a sconfiggerli. È il caso dell'ex ministro del Welfare Elsa Fornero. Quella stessa Fornero cui Monti aveva chiesto una drastica azione di lacrime e sangue per rimettere a posto i conti della previdenza pubblica. Ora la Fornero è tornata sui suoi passi non riguardo la riforma che ha preso il suo nome (cosa che aveva già fatto), ma nel modo di considerare uno dei ritrovati protagonisti della scena politica. «Sono convinta - ha spiegato nel corso della trasmissione Agorà su Rai Tre - che Berlusconi, sia per l'esperienza di governo che ha avuto, sia per l'esperienza di imprenditore, conosca bene la realtà economica, e sappia distinguere tra le cose che sono possibili e quelle che sono nel migliore dei casi delle battute buttate lì». La Fornero non si limita a dare sostanzialmente dello «statista» al leader di Forza Italia, ma esalta quest'ultimo anche nel confronto col suo più stretto nonché più ingombrante alleato. «Ha un'esperienza di governo che non è quella di Salvini - ha puntualizzato la ex ministro - e siccome non penso ci siano delle grandi prospettive per il Paese, penso ci sia bisogno della saggezza di molti e tra questi ci metterei anche Berlusconi, che mi sembra comunque, invecchiando, essere diventato più saggio di quanto forse non sia stato come uomo di governo». «E quindi - ha concluso - anziché fare i processi al passato, credo che bisogna guardare al futuro. E il futuro del nostro Paese mi auguro sia messo nelle mani di persone sagge, magari raccogliendole da partiti diversi e da partiti che oggi non si guardano molto». Qualche addetto ai lavori potrebbe leggere in questa chiusa una sorta di endorsement delle larghe intese. Resta il fatto che almeno nei confronti di Berlusconi lo «sdoganamento» è stato chiaro e lampante. D'altronde non è la prima a cambiare radicalmente idea sul fondatore di Forza Italia. Ieri abbiamo dato conto del passo indietro fatto dal prestigioso quotidiano francese Le Monde con un mea culpa plateale, rettificando due articoli pubblicati nel 2015 e nel 2017 dove il nome del leader di Forza Italia veniva proditoriamente associato e organizzazioni criminali. Qualcosa di simile, d'altronde, era avvenuto anche Oltremanica. A Londra, infatti, l'Economist ha cambiato radicalmente idea sul leader di Forza Italia.

Se nel 2001 un editoriale di Bill Emmott si intitolava «Perché Berlusconi è inadatto a governare l'Italia», pochi giorni fa ha prodotto un nuovo articolo col titolo opposto: «Ecco perché Berlusconi può guidare l'Italia».

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