Coronavirus

Piangi e Fotti

"Chiagni e fotti" in italiano "piangi e fotti" è un'espressione vernacolare napoletana sdoganata dalla volgarità ed entrata nel linguaggio comune per definire chi la butta sulla lacrima per nascondere i suoi errori e i suoi interessi.

Piangi e Fotti

«Chiagni e fotti» in italiano «piangi e fotti» è un'espressione vernacolare napoletana sdoganata dalla volgarità ed entrata nel linguaggio comune per definire chi la butta sulla lacrima per nascondere i suoi errori e i suoi interessi. Ed è quindi, dopo le lacrime dell'altra sera in diretta tv della ministra Teresa Bellanova mentre annunciava il decreto salva immigrati un'espressione che ben si addice a questo governo che «piange» per i disgraziati di colore regolarizzati e intanto «fotte» milioni di italiani, lasciati senza soldi e direttive chiare per una riapertura sostenibile economicamente, oltre che dal punto di vista della sicurezza sanitaria.
Chissà perché i ministri piangono solo per provvedimenti sciagurati o comunque portatori di sventure, sia per chi li subisce che per chi li vara, come fu per il precedente di Elsa Fornero (la famigerata legge sulle pensioni che provocò gli esodati) e per l'allora governo Monti.
A fare piangere è la confusione che regna su tutti i fronti. Le cinquecento pagine del decreto economico varato l'altro giorno sono un ginepraio di norme, vincoli e rimandi ad altre leggi da far perdere la testa. E a tre giorni dalla riapertura delle attività commerciali e dei servizi, nessuno sa cosa deve fare per non incappare nelle ire (e nelle multe) dei solerti controllori. Per la stessa situazione, lo Stato, tramite l'Inail, dà un'indicazione e le Regioni un'altra, spesso inconciliabili con la realtà o assurde, come quella che sconsiglia ai bagnini di fare la rianimazione bocca a bocca a un bagnante sul punto di morire annegato.
La verità è che tutte queste norme sono scritte da professoroni a tre stelle che però conoscono i ristoranti solo per averci mangiato, un lido balneare per averci preso il sole, un negozio per averci fatto shopping. Chiedere consigli, o meglio ancora lasciare fare liberamente a chi si occupa di queste cose invece che affidare la pratica al supermanager Colao che in una trattoria non entra da vent'anni - non era forse cosa più intelligente?
Non solo nei fatti il governo non sta aiutando nessuno, ma considera pure i nostri imprenditori un branco di dementi e li costringe a girare nei loro locali con il metro in mano.

Questi sono in un delirio di potere, qualcuno deve ricordare loro che siamo in una democrazia liberale, non in uno Stato di polizia permanente.

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