Milano Anche il voto di domenica prossima può essere il viatico per mettere nell'agenda Italia la questione meridionale. Ne è sicuro Silvio Berlusconi che ieri è tornato a parlare del voto amministrativo in Calabria, dove Jole Santelli, parlamentare e già coordinatrice regionale di Forza Italia è chiamata alla sfida elettorale contro l'imprenditore Pippo Callipo, chiamato a rappresentare il centro-sinistra. «Il divario tra Sud e Nord, anziché diminuire, ha ripreso ad aumentare - ha commentato il leader di Forza Italia -. I governi che si sono succeduti non hanno creduto veramente nelle possibilità di sviluppo del Mezzogiorno, ma hanno messo in campo soltanto delle semplici misure assistenziali e temporanee come il reddito di cittadinanza». «Il nostro successo in Calabria - ha spiegato Berlusconi in un video pubblicato su Instagram - servirà a invertire la rotta: vogliamo investimenti per la crescita, non che si buttino i soldi a fondo perduto».
Il leader azzurro si è poi detto sicuro della vittoria anche in Puglia e in Campania. «Già governiamo in Sicilia - ha spiegato - e potremmo in un prossimo futuro studiare con i nostri governatori misure adatte per far ripartire l'economia del Mezzogiorno. Come a esempio sgravi fiscali per chi assume o per chi investe in queste regioni. Per esempio sgravi fiscali per chi assume o per chi viene ad investire al Sud, per creare posti di lavori per i giovani. E poi infrastrutture, visto che al riguardo il nostro Paese è ancora drammaticamente indietro rispetto agli altri Paesi europei».
A nulla serve, ha ricordato poi Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato per Forza Italia, tutta la «propaganda che il governo sta mettendo in moto adesso annunciando il taglio del cuneo fiscale».
«Sono misure che si vedranno solo tra sei mesi - dice la senatrice che oggi sarà in Calabria a fianco di Jole Santelli per partecipare a un evento elettorale a Rossano (Cosenza) organizzato dalla senatrice Fulvia
Caligiuri -. Non solo: le risorse stanziate sono nettamente inferiori a quanto sarebbe necessario per una riduzione davvero efficace, ma il governo si ostina a non toccare una spesa improduttiva come il reddito di cittadinanza»
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