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Piano orsi filo-animalista. E indaga la Corte dei Conti

Le Ong al tavolo del ministero. Fascicolo sul progetto "Life Ursus", ipotesi danno erariale da abbattimenti

Piano orsi filo-animalista. E indaga la Corte dei Conti

Il caso del runner ucciso dall'orso ha scoperchiato un vaso di Pandora. E, al di là delle colpe del passato, il problema della convivenza uomo-orsi (e uomo-lupi) nei boschi del Trentino verrà finalmente affrontato con «un piano strategico». È quanto è stato stabilito al primo tavolo di confronto tecnico che si è tenuto ieri al ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e a cui hanno partecipato le associazioni animaliste, i rappresentanti di Ispra e i carabinieri.

«La task force del Mase, in accordo con le indicazioni fornite dalle associazioni, si è resa disponibile allo studio di un piano strategico per la gestione dei plantigradi, e in generale per la convivenza con gli animali selvatici, da definire sulla base delle necessarie valutazioni scientifiche - si legge - Le associazioni si sono impegnate a far pervenire in breve tempo i contributi tecnici che saranno presi in considerazione nell'elaborazione della strategia». Ci sono parecchi punti da chiarire sulla vicenda di Jj4. Gli animalisti chiedono di sapere la verità sui cuccioli, in particolar modo vogliono sapere le cause della morte di uno dei tre. E vogliono certezze sul futuro di Jj4 e degli altri orsi «condannati a morte». Questi sono i giorni in cui si deciderà il da farsi, in alternativa alla soppressione. Prima dell'11 maggio, data in cui il Tar si pronuncerà, verranno analizzati i documenti dei tecnici Ispra e poi emessa la sentenza sull'orsa, ora imprigionata nel recinto del Casteller.

«Il progetto Life Ursus è stato malgestito - accusa il presidente dell'Oipa, Massimo Comparotto - Al tavolo abbiamo illustrato le possibili soluzioni per una serena convivenza tra la fauna e la comunità locale, già più volte da noi auspicate». «No all'uccisione o al trasferimento di massa degli orsi e stop allo smantellamento delle normative nazionali sulla fauna e sulle aree protette - è la posizione dell'Ente Nazionale Protezione Animali - Quello che serve è un inquadramento complessivo della coesistenza tra uomo e orsi attraverso azioni a breve e lungo termine: corridoi faunistici, dispersione delle femmine, controllo delle nascite attraverso la vasectomia degli orsi più grandi, identificazione degli orsi, realizzazione di un grande santuario al posto del Casteller, attuazione di metodi dissuasivi e soprattutto tanta prevenzione e informazione».

Anche la Procura della Corte dei Conti è entrata nel dibattito sul destino degli orsi del Trentino. La magistratura contabile avrebbe aperto un'inchiesta sulla gestione degli esemplari negli ultimi anni e sulle modalità di gestione dei plantigradi da parte dalla Provincia di Trento. L'attenzione della Procura sarebbe anche rivolta ai risarcimenti dei danni che l'ente pubblico ha pagato ad allevatori, agricoltori e alle vittime delle aggressioni.

Ma il possibile danno erariale potrebbe essere relativo non solo alla cattiva gestione del progetto Life Ursus, ma anche agli abbattimenti tanto paventati dal presidente Fugatti: l'orso è infatti una specie di interesse comunitario ed è di proprietà pubblica.

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