In Consiglio dei Ministri arriverà la settimana prossima, ma ieri il dl Sicurezza è stato svelato da un'anticipazione di Repubblica. Nella bozza del documento, datata 4 settembre, ci sono 34 articoli: non si parla specificamente di immigrazione ma ci sono norme su terrorismo, infiltrazioni criminali nella cosa pubblica e sicurezza urbana. «Ci sarà un notevole incremento della spesa e degli uomini che combattono la mafia e che gestiscono i beni confiscati alle cosche - ha detto Matteo Salvini da Bari - e un taglio di costi, sprechi, e tempi». Il vicepremier ha anche annunciato assunzioni straordinarie di 2.500 poliziotti e 1.500 vigili del fuoco».
L'articolo 2 contiene «prescrizioni in materia di contratto di noleggio di autoveicoli per finalità di prevenzione del terrorismo», rese necessarie dal pericolo di attentati come quelli di Nizza e Barcellona. Le aziende che noleggiano veicoli dovranno comunicare al Centro elaborazione, «contestualmente alla stipula del contratto o comunque con congruo anticipo rispetto al momento della consegna» i dati anagrafici di chi lo richiede. L'articolo 3 invece prevede un'«estensione dell'ambito di applicazione del Daspo per le manifestazioni sportive» ai soggetti sospettati di far parte di organizzazioni di terrorismo internazionale, anche a quelli che pongano in essere atti preparatori.
Poi come detto c'è la parte relativa al contrasto della criminalità organizzata, sia mediante il rafforzamento dell'Agenzia dei beni confiscati alla mafia, sia mediante provvedimenti mirati a combatterne le infiltrazioni: negli appalti pubblici - un tema che sta a cuore ai Cinquestelle - e negli enti locali. A tale proposito si prevede che i prefetti possano commissariare specifici settori delle amministrazioni «qualora dalla relazione prefettizia emergano situazioni anomale o comunque sintomatiche di condotte illecite o di eventi criminali» tali da comprometterne il buon andamento e l'imparzialità.
Un altro tema forte, questo invece caro alla Lega, riguarda gli edifici occupati. Sono previsti un inasprimento delle pene (reclusione fino a 4 anni in caso di condotte aggravate) e la facoltà per il ministro dell'Interno di definire con proprio decreto il piano operativo nazionale per la prevenzione e il contrasto del fenomeno.
Nella bozza si legge che il prefetto, «entro 60 giorni, definisce, con propria direttiva, il programma provinciale per l'esecuzione degli interventi di sgombero anche con l'impiego della forza pubblica» e «previo parere del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica» alle cui sedute parteciperà anche «un magistrato designato dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente» in caso vi sia un procedimento penale in corso.
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