Europa

Pichetto: "Saltato il tetto Ue al gas". Guerra legale per Piombino

Continua l'attivismo del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sia sul fronte nazionale sia su quello europeo.

Pichetto: "Saltato il tetto Ue al gas". Guerra legale per Piombino

Continua l'attivismo del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin sia sul fronte nazionale sia su quello europeo. Il ministro ha prima annunciato l'opposizione al ricorso del Comune di Piombino al Tar del Lazio sul rigassificatore e poi ribadito la richiesta di un price cap dinamico sul gas alla Commissione Ue.

Si preannuncia una guerra di carte bollate tra Ministero e Comune poiché «abbiamo bisogno di quei 4-5 miliardi di metri cubi che verrebbero da Piombino», ha detto Pichetto Fratin. Se Snam sta studiando gli argomenti del ricorso e predisponendo una memoria, secondo i legali del Comune di Piombino la nave non rispetta le condizioni di sicurezza richieste dalla Capitaneria ed è impossibile sia pronta entro marzo. Dopo aver confermato che l'Italia eliminerà del tutto l'import di gas russo a metà 2024, il ministro si è soffermato sul dibattito in corso nell'Ue sul tetto al prezzo del gas. Sgombrato il campo dall'ipotesi di un price cap a 275 euro al megawattora avanzato dalla Commissione Ue, Pichetto Fratin ha ribadito che la proposta italiana è quella di «un corridoio dinamico» e ha invitato alla trattativa: la linea dell'Italia non si basa su un numero preciso ma sul «criterio di intervento» in caso di speculazione.

L'apertura italiana si scontra con il muro dell'Ue all'ipotesi di una nuova soluzione sul price cap: «Il processo legislativo segue la normale procedura, la Commissione ha presentato una proposta» sul tetto al prezzo del gas «e spetta al Consiglio decidere. Non abbiamo assolutamente dato alcun segnale che metteremo un'altra proposta sul tavolo». Bruxelles ha anche detto di non aver «mai considerato» un embargo sul gas di Mosca.

Intanto, se le industrie europee chiedono un intervento normativo dell'Ue sul mercato contro il caro energia attraverso il disaccoppiamento dei prezzi dell'elettricità da quelli del gas, Germania e Francia hanno firmato un accordo di «sostegno reciproco» per garantire sempre gli approvvigionamenti. Mentre l'Ue continua a rimandare una decisione, Parigi e Berlino non perdono tempo scavalcando le istituzioni comunitarie.

Qualche passo in avanti al Consiglio europeo dell'energia è stato fatto con un accordo politico per una piattaforma di acquisti congiunti di gas, la creazione di un nuovo indice di prezzo complementare per il Gnl e il regolamento per spingere le rinnovabili.

Senza un accordo sul price cap difficilmente si potrà, però, arrivare alla tanto agognata risposta comune europea.

Commenti