L'Istat assicura che «la ripresa c'è». Ma i dati sfornati ieri dallo stesso istituto di statistica raccontano una storia più complicata. L'Italia in questi anni di crisi ha perso terreno e difficilmente riuscirà a recuperare. Nel 2016 il Pil corretto per gli effetti del calendario è cresciuto dell'1%
Ma il sistema delle imprese è uscito dalla seconda ridimensionato: in quattro anni, ne sono state perse oltre 194.000 e quasi 800.000 addetti. Cifre che fanno parte dal Rapporto sulla competitività dei settori produttivi presentato ieri dall'Istat.
«Nonostante la ripresa dell'ultimo biennio - si legge nel documento - il livello del Pil del 2016 è ancora inferiore di oltre il 7% rispetto al picco di inizio 2008, e solo nello stesso 2016 ha superato quello del 2000.
In Spagna il recupero è quasi completo, mentre Francia e Germania, che già nel 2011 avevano recuperato i livelli pre-crisi, segnano progressi rispettivamente di oltre il 4% e di quasi l'8%». Uno dei problemi è la mancata internazionalizzazione. La quota di Investimenti esteri sul Pil, in Italia è meno della metà di quelle di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna
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