
Era tutto previsto, come anticipato da il Giornale, e finalmente è arrivata l'ufficialità: l'italiano Antonio Filosa dal 23 giugno prossimo sarà il nuovo amministratore delegato di Stellantis. Ad annunciare la nomina il presidente esecutivo John Elkann (Exor, di cui è ceo, ha il 15,52% di Stellantis) insieme agli altri due azionisti di peso del gruppo: il vicepresidente Robert Peugeot (la famiglia detiene il 7,74%) e Nicolas Dufourcq, ceo di Bpifrance (6,65%), che rappresenta lo Stato d'Oltralpe. Particolare che non passa inosservato: con il napoletano Filosa e considerato il milanese Luca De Meo, ceo di Renault, ora sono due i top manager italiani a guidare gli altrettanti gruppi automobilistici francesi. Del resto, Carlos Tavares, portoghese ma transalpino di lungo corso, ex Renault ed ex capo di Psa, da subito al volante di Stellantis, se ne è andato sei mesi fa senza lasciare nessun rimpianto, eccetto che per i super dividendi assicurati dalla sua gestione.
La «resa» dell'Eliseo e dei Peugeot non è stata digerita dai media francesi. Per Le Monde, in proposito, «le influenze italiane e Usa diventano adesso predominanti, cambiano gli equilibri». Les Echos descrive invece Filosa come «l'anti-Tavares che dovrà restituire fiducia a un team disorientato dalle sbandate di Stellantis», per poi aggiungere che «all'interno del gruppo ci sono troppi stabilimenti e troppi marchi: una lista di urgenze molto lunga».
A prevalere, dunque, e come più volte affermato da Elkann, è stata la scelta interna, decisione arrivata a poco più di un mese dalla scadenza fissata, cioè il 30 giugno. Un'alternanza praticamente obbligata. «Filosa - le parole del presidente - è perfettamente preparato per guidare Stellantis in una nuova e cruciale fase di sviluppo. Una decisione presa sulla base della sua vasta esperienza in tutto il mondo, così come della sua ineguagliabile conoscenza dell'azienda e delle sue riconosciute qualità di leadership». L'altro candidato al ruolo di ceo era il francese Maxime Picat, sempre di casa ex Psa, responsabile Acquisti di Stellantis.
Filosa, che ha ben condotto il business in America Latina fin dai tempi di Fca, dopo aver lavorato per Fiat in Europa, e scelto da Elkann per rilanciare il mercato Usa, dovrà ora occuparsi di tutto il gruppo. Il momento è ricco di insidie tra dazi, guerre commerciali, avanzata cinese, danni produttivi e occupazionali causati da politiche ideologiche sbagliate, strategie di costruttori (gli investimenti a senso unico sull'elettrico) rivelatesi un flop, listini alle stelle e mercati in forte difficoltà.
Da qui al 23 giugno, quando sarà ufficialmente investito del ruolo di ceo, Filosa dovrà redigere un primo piano di azione, con una particolare attenzione alla «sua» Italia in grave sofferenza. Il predecessore Tavares, infatti, ha lasciato solo macerie tra fabbriche ai minimi storici di produzione, cassa integrazione a volontà, uscite volontarie, promesse disattese, dietrofront a spese degli operai (la tanto sbandierata gigafactory di Termoli), assegnazioni di prodotti tardive, novità a rilento e marchi iconici, come Maserati e Lancia, a rischio chiusura o cessione.
Inoltre, al di là delle esigenze di condividere progetti e piattaforme, ecco la perdita di identità tra stile e motori di icone come Alfa Romeo. E per fortuna, guardando a Fiat, che la Pandina, ma sempre Panda è, tiene duro e con il suo motore ibrido fa girare Pomigliano d'Arco. Per giugno, l'attuale capo dell'Europa, Jean-Philippe Imparato, aveva annunciato la presentazione del «Piano Italia bis». È verosimile che il tutto sarà rinviato. Resta invece convocato, in luglio, dal ministro Adolfo Urso, il «Tavolo Automotive», un'occasione per Filosa di presentarsi a livello istituzionale.
Positiva la reazione di Urso: «Ottima scelta che conferma la rinnovata centralità dell'Italia nella strategia». E ora i sindacati. Secondo Ferdinando Uliano (Fim Cisl), «Filosa conosce profondamente il valore strategico delle realtà italiane, siamo pronti ad avviare un confronto costruttivo».
E Rocco Palombella (Uilm): «Chiediamo un incontro nel più breve tempo possibile per avere conferme e aggiornamenti sul Piano Italia». «È l'occasione per trovare soluzioni», il commento di Samuele Lodi (Fiom Cgil). In Borsa Stellantis ha ceduto il 2,2% a 9 euro, in linea con il settore. Un altro segno di quanto sarà duro il lavoro di Filosa.