Politica estera

Polveriera Gerusalemme: blitz delle forze israeliane alla moschea di al-Aqsa

Oltre 350 arresti. Hamas: "Crimine". Condanne dall'Iran alla Turchia. La Lega Araba si riunisce

Polveriera Gerusalemme: blitz delle forze israeliane alla moschea di al-Aqsa

L'ultima violenza in Israele arriva poco prima della sovrapposizione tra il mese sacro islamico del Ramadan e la festa della Pasqua ebraica. La polizia israeliana ha fatto irruzione nella moschea di al-Aqsa a Gerusalemme nelle prime ore di ieri, perché «agitatori» si erano barricati insieme ai fedeli all'interno del luogo sacro dopo la preghiera serale del Ramadan. I palestinesi hanno raccontato che nel raid prima dell'alba sono state usate granate stordenti e proiettili di gomma e che 50 persone sono rimaste ferite. Successivamente, un portavoce della polizia israeliana ha informato che oltre 350 persone sono state «arrestate o rimosse» dagli agenti. La polizia israeliana ha precisato anche che sono state lanciate pietre e sono stati sparati fuochi d'artificio contro di loro nella moschea. La risposta non si è fatta attendere. I militanti nella Striscia di Gaza hanno lanciato razzi contro lo Stato ebraico e i militari israeliani hanno effettuato attacchi aerei in risposta.

La moschea di al-Aqsa, il terzo sito più sacro dell'Islam, si trova su un complesso collinare conosciuto dai musulmani come al-Haram al-Sharif e dagli ebrei come il Monte del Tempio. Gli ebrei lo venerano, ed è il luogo più sacro del giudaismo. Nel video rilasciato dalla polizia si vedono i fuochi d'artificio che esplodono e illuminano la sala di preghiera mentre agenti armati fino ai denti in tenuta antisommossa entrano. Altri filmati pubblicati sui social media sembrano mostrare un ufficiale che usa il calcio di un fucile e altri che usano bastoni per picchiare i palestinesi sul pavimento tra grida e urla.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha insistito sul fatto che la polizia «doveva agire per ristabilire l'ordine». «Israele è impegnato a mantenere la libertà di culto e lo status quo sul Monte del Tempio, e non permetterà agli estremisti violenti di cambiarlo», ha affermato. È intervenuto anche il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir che ha twittato: il lancio di razzi richiedeva una «risposta oltre il bombardamento di dune e siti non presidiati». Ma il Waqf, che amministra il luogo sacro, ha descritto le azioni della polizia come «una flagrante violazione dell'identità e della funzione della moschea». Anche il portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas ha condannato il raid: «Avvertiamo l'Occupazione di non oltrepassare le linee rosse nei luoghi santi», ha intimato Nabil Abu Rudeineh. Il leader di Hamas ha invece definito l'incidente «un crimine senza precedenti» e ha avvertito Israele che ci sarebbero state «conseguenze». Anche il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è «scioccato» per le violenze delle forze di sicurezza israeliane. C ondanna del blitz deall'Iran alla turchia, la Lega Araba ha convocato una riunione straordinaria. Usa e Ue hanno espresso «preoccupazione» la crisi in atto.

Nel maggio 2021, un raid israeliano ha dato il via a un conflitto su vasta scala di 11 giorni tra Israele e Hamas. L'anno scorso, la prima volta che il mese sacro islamico del Ramadan e la settimana della festa della Pasqua ebraica hanno coinciso in tre decenni, ci sono state scene di grande violenza. Da ieri sera, il Ramadan e la Pasqua ebraica si sovrappongono di nuovo.

I timori di ulteriori scontri nei prossimi giorni sono ora aumentati, in particolare se funzionari israeliani come il ministro Ben Gvir effettueranno una visita sul luogo, o se la polizia israeliana consentirà agli attivisti ebrei di pregare nel sito negli ultimi 10 giorni del Ramadan che iniziano martedì prossimo, tra i quali ci sarà Laylatul Qadr, la notte del destino, la notte in cui l'angelo Gabriele ha rivelato il Corano a Maometto.

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