P orcelli, coccodrilli e pesci palla. Sulla tavola di Noè dell'Expo milanese ci saranno anche animali che non ti aspetti. Invitati strani, disgustosi, perfino vietati. Che arrivano alla grande festa del cibo mondiale attraverso permessi speciali e deroghe, a rendere ancora più straordinaria la kermesse meneghina.
Ieri, per dire, dalla Sardegna è partito il primo maialetto precotto dopo 3 anni e 5 mesi di blocco totale delle esportazioni dall'isola. L'insolito check-in è stato festeggiato all'aeroporto di Elmas con assaggi per tutti i viaggiatori. Il porceddu è potuto partire grazie alla deroga speciale sancita dall'intesa tra ministero della Salute e Regione Sardegna e fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che consente l'esportazione per l'esposizione o la degustazione esclusivamente all'Expo. A Milano il porceddu sarà gustato in una speciale occasione al Farmer's Inn di Campagna Amica, posto nel roof garden del padiglione della Coldiretti. Era dall'11 novembre del 2011 che il maialetto sardo non varcava i confini dell'isola, da quando cioè un decreto dell'Ue sospese le autorizzazioni all'esportazione di carni suine fresche e insaccate sarde, a causa delle recrudescenza della peste suina africana presente in Sardegna dal lontano 1978. Il divieto all'export è stato prorogato fino al 31 dicembre del 2018 e riguarda suini vivi, sperma, ovuli, embrioni, preparati e sottoprodotti a base di carni suine dall'isola.
Ma il porceddu sardo non sarà solo nella terra dei cibi in libertà vigilata, che viaggerano superblindati con imballi piombati che saranno aperti solo nei capannoni autorizzati sotto la vigilanza occhiuta di tecnici minteriali e delle Asl (e quel che avanza finirà incenerito, alla faccia della fame nel mondo). Con lui ci sarà anche, tra gli ospiti d'onore, il pesce palla. Prelibatezza giapponese (che lì chiamano fugu ) dal prezzo proibitivo anche a causa dall'accuratissima preparazione necessaria per rimuovere completamente il pericoloso veleno: la parte più pregiata del pesce palla è il filetto crudo, mangiato come sashimi, mentre il resto si usa nelle zuppe oppure abbrustolito sul carbone (è il caso della pnna). E che dire del coccodrillo? Animale che generalmente immaginiamo più nei panni del mangiatore che in quelli del mangiato. Eppure è consumeto abitualmente in alcune parti dell'Asia, dell'Africa e delle Americhe, e per di più l'Ue non ne vieta l'importazione, al punto che in Belgio - per dire - la sua carne è commercializzata. All'Expo di Milano potrà essere assaggiato nello spazio dello Zimbabwe. Detto che mancheranno all'appello la carne di cane (e meno male) e i datteri di mate, i gourmet più disinvolti potranno provare il brivido hardcore di mangiare scorpioni ricoperti di cioccolato, cavallette, larve giganti, termiti disidratate e vodka allo scorpione (arieccolo). E siccome mangiare senza bere non sta bene, ecco il vino di serpente che si prepara in Cina e in Vietnam facendo un'infusione del rettile in alcol: garantiscono sia un ottimo ricostituente. Ma anche no.
Ma non è solo questione di gusto e curiosità. Qui si parla anche del nostro futuro.
Gli insetti, che troveranno posto all'Expo nel Future Food District, sono considerati dalla Fao il cibo del futuro e già fanno parte del menu quotidiano di due miliardi di persone. «Una corretta alimentazione non può prescindere dalla realtà produttiva e culturale locale nei paesi del terzo mondo come in quelli sviluppati», dice Moncalvo. Aprirà presto un McSpider's?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.