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Nuovi poteri per gli 007: ecco cosa cambia

Il comparto intelligence avrà maggiori possibilità operative nei Paesi stranieri. Con maggiore facilità i nostri investigatori potranno agire da infiltrati nelle altre nazioni

Nuovi poteri per gli 007: ecco cosa cambia

Novità importanti per gli 007 dell’Aise, il servizio segreto esterno italiano. Il comparto intelligence avrà maggiori possibilità operative nei Paesi stranieri. La svolta, richiesta da tempo, si è avuta sul filo di lana grazie a un emendamento al decreto Aiuti approvato dal Senato che, di fatto, consentirà agli agenti segreti di potenziare la capacità di salvaguardare i nostri interessi all'estero. L'Agenzia, dichiara il testo approvato, “per lo svolgimento di attività di ricerca informativa e operazioni all'estero, può impiegare proprio personale secondo modalità disciplinate con regolamento adottato ai sensi della legge sui servizi segreti, la 124 del 2007”. Ad autorizzare l'impiego all'estero di personale e le relative "modalità, condizioni e procedure di impiego" è "il presidente del consiglio o l'Autorità delegata, ove istituita". Ogni sei mesi, riporta infine l'emendamento, spetta al premier informare il Copasir delle attività e delle operazioni condotte dall'Aise.

Da questo momento in poi, come ha fortemente voluto proprio il Copasir, presieduto dal senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, l’intelligence italiana potrà, con maggiore facilità, agire da infiltrata nelle altre nazioni. L’ostacolo che è stato superato grazie all’emendamento riguardava l’operatività. Gli 007 potevano intervenire solo come funzionari accreditati presso l'ambasciata di turno. Si trattava di un limite che andava superato e in questa direzione si è mosso il Copasir. Evitando l’accredito, gli agenti segreti potranno ora lavorare solo con l’autorizzazione del presidente del consiglio o dell’Autorità delegata. A tal proposito sarà indispensabile provvedere alla formazione degli 007 che, quasi sicuramente, sarà affidata alla scuola del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.

“È una novità importante – ha dichiarato al quotidiano Il Messaggero Adriano Soi, docente universitario a Firenze –che segnala come l'Italia punti ancora sull’human intelligence. Ciò significa anche potenziare gli effettivi dell'Aise all'estero”.

A questo punto si attendono solamente i decreti attuativi e i regolamenti disciplinari per dare il definitivo via libera al nuovo corso degli 007 italiani, i quali avranno a disposizione nuovi strumenti tecnologici per difendersi contro le incursioni cyber e contrattaccare.

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