Il tavolo tecnico di Lega e Movimento 5 Stelle è finito, ma c'è ancora un nodo da sciogliere: il nome del premier. Dall'inizio delle trattative, sia Luigi di Maio che Matteo Salvini sono consapevoli che la scelta del nome da presentare a Sergio Mattarella sia uno dei problemi più importanti. Trovare una soluzione di compromesso, possibilmente ideale, è molto più complicato del previsto.
Ma non c'è più tempo per i negoziati: il nome deve uscire, anche perché dal Quirinale attendono con ansia e con una certa dose di apprensione. La volontà delle parti è che, massimo entro domenica, si possa raggiungere la quadra. Salvini ha fatto sapere di essere ottimista sul fatto che la trattativa possa concludersi prima. Ma ci sono ancora parecchie questioni in sospeso.
Tanti i nomi circolati nelle ultime ore. Ma lo stesso Di Maio ha dichiarato che i potenziali premier nominati in queste ore sono da considerarsi "bruciati". L'ipotesi più accreditata è che il capo di governo possa essere un esponente dei pentastellati. Ma è ancora difficile capire se possa essere effettivamente uno del M5S.
"Avanti a oltranza"
La trattativa sul nome del potenziale presidente del Consiglio potrebbe "andare avanti a oltranza" . Come riporta il Corriere della Sera, Di Maio e Salvini sarebbero anche pronti a fare un "passo di lato" per agevolare la nascita dell'esecutivo. Di Maio si augura che "possa far parte del governo per mettersi alla prova in prima persona, ma se serve per farlo partire io e Salvini siamo pronti a stare fuori". E anche il leader del Movimento, Beppe Grillo, ha ribadito di essere in dirittura d'arrivo.
Ora, per i due leader, un nuovo round di negoziati. Domani pomeriggio, il leader del Carroccio sarà in Valle d'Aosta. Anche Di Maio dovrebbe recarsi nella regione in vista delle prossime elezioni per scegliere il governatore, ma è atteso a Monza sempre per impegni elettorali. Nel fine settimana, invece, i due leader saranno impegnati in giro per l'Italia per seguire i gazebo allestiti da entrambi i partiti per illustrare il contratto di governo appena concluso. Ma la scelta del premier non può attendere.
No a un premier "tecnico"
Da quello che si può evincere dagli ultimi incontri, il premier non sarà un tecnico. Il capo politico del M5S ha spiegato che prevede un "nome politico che viene individuato da due forze politiche con un mandato ben preciso".
Salvini ha rivendicato per la Lega il ministero dell'Interno e quello dell'Agricoltura. Tramontata, almeno per il momento, l'ipotesi della staffetta trai due esponenti politici. Troppi i dubbi, a cominciare da quanto durerà questa alleanza giallo-verde.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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