La premier: "Sono fiera, mai tanti occupati come ora"

Meloni intervistata da Sechi e Feltri per i 25 anni di "Libero" a Milano. Il gotha della politica ospite della famiglia Angelucci

La premier: "Sono fiera, mai tanti occupati come ora"
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«L'Italia è tornata forte e credibile, giusta la cittadinanza a 10 anni. Mai così italiani lavorano a tempo pieno, abbiamo sconfitto il lavoro precario, in calo da quando ci siamo insediati, lavoriamo per ridurre le tasse». Davanti a una platea piena, con in prima fila il gotha della politica nazionale - dai ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi al presidente del Senato Ignazio La Russa - alla festa per i 25 anni di Libero nel Teatro lirico Giorgio Gaber in via Larga parla Giorgia Meloni dopo l'intervista tra il direttore Mario Sechi e il fondatore del quotidiano Vittorio Feltri. È per quest'ultimo l'augurio affettuoso per aver dato vita con «un atto di coraggio» a un giornale che ha reso «più plurale un mondo dell'informazione con una marcata egemonia». Anche il capo dello Stato ha mandato il suo messaggio all'editore e deputato leghista Antonio Angelucci, in nome del «pluralismo delle voci previsto dalla nostra Costituzione, necessario per garantire il diritto a essere liberamente e correttamente informati».

Già, l'informazione. Si parla di referendum e del verdetto che ha visto l'opposizione sconfitta: «La reazione della sinistra non mi ha sorpreso né il risultato - dice il premier - perché la sinistra ragiona sempre nello stesso modo. Se vince le elezioni è un trionfo della democrazia. Se perde c'è un problema e si mettono in discussione le regole, come rivedere il quorum». Riformare la cittadinanza abbassando a cinque anni «è sciocco e provinciale», di chi «vive nei salotti dei quartieri eleganti o frequenta i club esclusivi, perché oggi la gente si sposta per lavorare. Che fa, cambia cittadinanza ogni cinque anni?». La cosa che più l'ha disturbata è stata sentire i «proclami trionfanti che la Meloni è stata sconfitta perché il numero di chi ha votato Sì è superiore ai voti del centrodestra alle Politiche - cosa, peraltro, non vera - Sapevano benissimo che non sarebbe mai stato raggiunto il quorum? E perché ci avete fatto spendere 400 milioni?», tuona il premier incassando non pochi applausi.

«La cittadinanza può essere riformata poi in Parlamento, migliorando le rigidità sui 18enni che ne hanno diritto, senza pregiudizio. Intanto abbiamo fermato gli abusi sullo ius sanguinis perché la concessione è una cosa seria e devea essere riservata a chi ha un legame autentico con la nostra Nazione.

A fare la differenza è l'economia: «Dissero che la destra al governo avrebbe creato un buco finanziario - ricorda Sechi - ma lo spread è a 94 punti, la produzione industriale è tornata a crescere dopo molti mesi di segno meno e volete tagliare le tasse». «Quando ci siamo insediati a ottobre 2022 molti erano convinti che non saremo neanche riusciti a fare una legge di Bilancio e ne abbiamo fatte tre, hanno sperato che cadessimo invece abbiamo rafforzato la Nazione e dato ossigeno alle famiglie e alle imprese». Anche sul fronte internazionale «l'Italia si presenta al mondo forte di fronte a un quadro economico e finanziario molto complesso, l'economia italiana dimostra solidità e resilienza». E qui il premier snocciola i suoi risultati: «Il Pil è cresciuto dello 0,7, meglio di Francia e Germania, lo spread si è più che dimezzato, la Borsa ha registrato performance record. I titoli pubblici italiani hanno ritrovato appeal, cresce la fiducia negli investitori e il giudizio delle agenzie di rating, gli investimenti esteri diretti in Italia sono aumentati del 5% mentre in Europa diminuiscono. Gli occupati sono al 62,7%, non ci sono mai stati così tanti italiani che hanno un lavoro dall'Unità d'Italia, abbiamo il record di occupazione femminile».

Un messaggio arriva anche per il fondatore del centrodestra Silvio Berlusconi: «Sono stati creati più di un milione di posti di lavoro. Lo dico oggi nei due anni dalla sua morte, lui che sul lavoro costruì una delle sue campagne più efficaci. Penso che sarebbe fiero di noi». L'attenzione per il Sud è nella nomina dell'ex leader Cisl Luigi Sbarra a sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega al Sud «perché vogliamo continuare a rafforzare l'occupazione nel Mezzogiorno, locomotiva d'Italia e cresciuto più della media nazionale». Una battuta la dedica a Donald Trump e sull'alleanza salda con gli Usa: «Lo vedrò tra qualche settimana, è un leader coraggioso, schietto determinato, che difende i suoi interessi nazionali, come me. Per questo ci capiamo bene anche quando non siamo d'accordo». Presto la Meloni vedrà anche il Papa: «Ci ho parlato al telefono.

Quando l'ho visto affacciarsi l'ho visto fermo nella fede e consapevole della grande missione che gli è stata affidata».

Il monologo del direttore editoriale di Libero Daniele Capezzone sul concetto di libertà ha preceduto lo spettacolo finale di satira di Andrea Pucci e della sua orchestra.

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