Premierato e autonomia ok, l'ostruzionismo è inutile

Mercoledì il sì in Senato alla riforma costituzionale, la legge Calderoli a Montecitorio

Premierato e autonomia ok, l'ostruzionismo è inutile
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I tempi sono stretti. Tutto dovrebbe concludersi entro mercoledì prossimo visto che le sedi parlamentari chiuderanno i lavori in concomitanza con la riapertura delle urne nei Comuni in cui si andrà al ballottaggio. Al Senato, nonostante l'ostruzionismo e le proteste dell'opposizione si è concluso ieri l'esame e il voto degli ultimi due articoli (settimo e ottavo) del disegno di legge che prevede l'introduzione del cosiddetto premierato, ovvero l'elezione diretta del capo del governo. L'opposizione (a eccezione dei senatori di Azione e Italia viva) ha lasciato l'Aula sugli ultimi voti. Nel corso dell'esame è stato approvato solo un emendamento, quello del governo all'articolo 7 relativo alle dimissioni del presidente del Consiglio e allo scioglimento delle Camere. Mostra fiducia il capogruppo di FdI Lucio Malan. «Siamo a un passo dall'approvazione della riforma - spiega - e non è il momento di cadere nelle provocazioni di un'opposizione senza argomenti. I senatori di Fratelli d'Italia e dell'intera maggioranza hanno lasciato cadere tutto questo nel nulla, perché l'obiettivo è mantenere l'impegno preso con gli elettori e dare all'Italia governi stabili e rispetto della volontà degli elettori». Le sedute dell'Assemblea sono state infatti caratterizzate dalle proteste e dall'ostruzionismo delle opposizioni (che ha presentato oltre tremila emendamenti) e dalla decisione della maggioranza di contingentare i tempi (poi ampliati ma non in misura sufficiente a giudizio delle opposizioni) e al ricorso del cosiddetto «metodo del canguro» che raggruppa gli emendamenti per temi così da approvarli o bocciarli con un solo voto. La Conferenza dei capigruppo ha già deciso che martedì prossimo si svolgeranno le dichiarazioni di voto e la votazione sul provvedimento che passerà poi all'esame della Camera.

A Montecitorio sempre martedì si dovrebbe riprendere la discussione su emendamenti e articoli per il disegno di legge Calderoli sull'autonomia differenziata, quella norma che - rispettando lo spirito degli articoli 116 e 117 della Costituzione - concede maggior margine discrezionale alle Regioni su venti materie con annessa possibilità di devoluzione fiscale. Nel caso dell'autonomia, però, non si tratta di una legge di riforma costituzionale quindi l'iter è più semplice rispetto al premierato. Anche a Montecitorio, però, i disordini e l'ostruzionismo hanno rallentato l'attività legislativa e quindi anche in questo caso la Capigruppo ha deciso di aggiornare a martedì la discussione dei dieci (di undici) articoli del disegno di legge, dopo che ieri la discussione sugli emendamenti è slittata senza portare ad alcun voto.

Tra martedì e mercoledì si voteranno gli emendamenti e quindi si procederà alle dichiarazioni di voto e al voto anche sugli ordini del giorno (mozioni queste che intendono modificare alcuni elementi degli articoli ma rimangono soltanto impegno presso il governo per non costringere la Camera a rimandare a Palazzo Madama l'esame di un testo modificato.

Uno di questi ordini del giorno riguarderà sicuramente i Lep, vale a dire i livelli essenziali di prestazione che, previsti dalla Costituzione, alcuni partiti tra cui Forza Italia vorrebbero indicati espressamente nel pacchetto dell'autonomia differenziata.

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