Il pretesto del Kashmir. Alle radici dell'odio (nato quasi 80 anni fa)

Tre guerre, le tensioni iniziate nel 1947 per la regione contesa

Il pretesto del Kashmir. Alle radici dell'odio (nato quasi 80 anni fa)
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India e Pakistan, due giganti asiatici dotati di arsenali nucleari, sono a un passo da un conflitto aperto. La storia degli scontri di confine tra due Paesi divisi da un profondo odio su base religiosa è lunga ottant'anni, tanti quanti sono quelli della loro esistenza, ma era da due decenni che la tensione sempre latente non sfociava in qualcosa di tanto grave.

All'origine della crisi c'è un attacco terroristico islamico condotto lo scorso 22 aprile nella parte del Kashmir amministrata dall'India: 26 turisti indiani sono stati uccisi a sangue freddo nell'idilliaca valle di Baisaran. New Delhi ha puntato il dito contro il Pakistan, il cui confine è molto vicino alla zona del massacro e ha minacciato vendetta. Questa si è materializzata ieri con l'Operazione Sindoor, un attacco aereo a nove siti terroristici in territorio pakistano che secondo Islamabad avrebbe causato la morte di 26 civili.

Si è rapidamente innescata un'escalation in una delle regioni più pericolose del mondo. Il blitz indiano ha colpito per la prima volta in mezzo secolo la popolosa regione pakistana di confine del Punjab. Il governo pakistano nega di offrire copertura a dei terroristi e ha dato mandato al suo esercito di reagire. Subito New Delhi ha minacciato di rispondere a sua volta e ha ordinato l'evacuazione dei residenti indiani nella fascia di confine del Kashmir, preparandosi a un conflitto più ampio.

Stati Uniti e Cina hanno raccomandato moderazione, mentre la Francia ha preso le parti dell'India nella sua lotta contro gruppi terroristi. Da più di cinquant'anni India e Pakistan non si affrontano in una guerra vera e propria. Le radici dell'odio che divide i due grandi Paesi vicini (rispettivamente 1,32 miliardi e 243 milioni di abitanti) sono da ricercarsi nella natura stessa dell'India e del Pakistan, sorti sulle macerie dell'impero britannico nel 1947. A quel tempo la maggioranza indù e la corposa minoranza musulmana vivevano mescolate, ma già dal 1946 l'annunciata decisione di Londra di abbandonare dopo quasi due secoli di dominazione il gioiello della Corona aveva spinto le due parti ad agire per ottenere l'obiettivo dei due Stati. Una serie di atrocità (a Calcutta nell'agosto 1946, in tre giorni di tumulti morirono seimila persone) accelerò l'inevitabile separazione.

Nel 1947 nacquero così l'India e lo Stato musulmano del Pakistan, con confini tracciati spesso rozzamente dagli inglesi ed esodi di massa tra orribili violenze. Un anno dopo il pacifico leader dell'indipendenza indiana, il Mahatma Gandhi, pagava con la vita l'odio dilagante. India e Pakistan convivono da sempre sull'orlo di una guerra, soprattutto nel Kashmir i cui confini himalayani non sono mai stati concordati.

Nel 1970 il derelitto Pakistan Orientale, separato da quello occidentale da duemila chilometri di territorio indiano, conquistò la propria indipendenza da Islamabad anche grazie all'aiuto interessato dell'India: nacque così l'odierno Bangladesh, uno degli Stati più sovraffollati e poveri del mondo. Nei decenni successivi prima l'India e poi il Pakistan si dotarono di arsenali atomici, trasformando così in un potenziale incubo ogni scontro tra due Paesi divisi dall'odio più pericoloso che esista: quello religioso.

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