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La promessa di Marine: "Via da Europa e Nato se diventerò presidente"

Le Pen chiude la campagna per le presidenziali E fa il pieno di voti tra i figli degli immigrati

La promessa di Marine: "Via da Europa e Nato se diventerò presidente"

«Un candidato del popolo, della gente comune, contro una destra e una gauche dei soldi». Si presenta così Marine Le Pen sul palco di Lione. Un palazzo dei congressi non ancora pieno quando parte la raffica di idee: 144 i punti del suo programma, che piace sempre di più anche a molti figli di immigrati. Francesi in tutto e per tutto, sono delusi dalla sinistra socialista e tentati dal voto lepenista. Farid, 25 anni, interpellato dal settimanale L'obs, spiega che ci sono molti aspetti del programma Le Pen di cui è convinto: la preferenza nazionale, per esempio. «È normale che aiutiamo anzitutto i francesi prima di occuparci degli stranieri. Io sono francese». Pur restando una minoranza dell'elettorato lepenista, i figli degli immigrati, arabi, musulmani e non, sono sempre più proiettati verso un Front National diventato cosmopolita. Yasmine Benzelmat, di origine marocchina, milita nel FN ormai dal 2011. È consigliera regionale, classe '82, in prima fila quando c'era da manifestare contro l'apertura di un centro di accoglienza per migranti a Louveciennes, nell'Yvelines.

Il tema dell'immigrazione, abbinato al lavoro, è centrale nella politica del nuovo Front National. La proposta di mettere una tassa sui contratti degli stranieri, con la quale recuperare risorse da destinare ai lavoratori francesi in difficoltà, piace. Al punto che un ex militante del Partito socialista, che ha sostenuto François Hollande nel 2012, due anni fa ha aderito al FN: «Sono di origine centrafricana, e allora? spiega Guy Deballe Il razzismo? L'ho visto tanto a gauche come nel Front National, solo che nel Ps è più ipocrita».

È diventato segretario del collettivo Banlieues patriotes e tiene riunioni con altri francesi figli dell'immigrazione. Tra loro, chi nel 2012 ha votato l'estrema sinistra di Jean-Luc Mélanchon, come Edel Hardiess, 22 anni. Star di periferia che fa rap «patriottico», dice senza mezzi termini che voterà per BleuMarine, lamentando come, «inspiegabilmente», ci sia qualcuno che «parla ancora di paura del Front National». Il suo j'accuse è condiviso da tanti giovani della banlieue di Parigi, dove vive. Ma il messaggio si estende ad altre periferie raggiunte con i video dei suoi «pezzi» rap: «Ad aver paura di lei sono le persone che hanno qualcosa da perdere». La destra repubblicana, la gauche «traditrice» che per anni ha concepito la banlieue come un gregge di «pecore», ma «è finita».

Per non parlare della legge sui matrimoni omosessuali, vista come fumo negli occhi. A dicembre, nel Front National c'è stato uno scontro sull'aborto tra Marion Maréchal-Le Pen e Florian Philippot. Ma a Lione erano insieme. Frattura rientrata. Confronto per la futura leadership rimandato. Sono convinti di vincere le presidenziali e per le guerre fratricide c'è tempo. Prima sostegno comune a Marine, che annuncia di voler creare 150 mila posti di polizia, ridefinendole il ruolo; l'espulsione automatica dei criminali stranieri e la cancellazione del diritto di suolo (ius soli).

Una Francia «libera, sicura, prospera, giusta, fiera, potente e durevole», la promessa. Ma anche: cosmopolita. Al punto che gli ultimi casi di cronaca hanno individuato un'altra minoranza avvicinatasi al Fn. La comunità asiatica e cinese in piazza per chiedere «più sicurezza» dopo la morte di un ragazzo, Zhang Chaolin. «Mi impegno a mettere in atto l'ergastolo dice Le Pen Con 500 mila firme i francesi possono esprimersi su qualunque argomento». Almeno due referendum annunciati: modifica della costituzione per attribuire la preferenza nazionale ai cittadini sugli immigrati e quello sulla permanenza nell'Euro: «L'Ue è un fallimento», tuona davanti a 3 mila persone, «bisognerà trovare un compromesso per recuperare la sovranità» o sarà chiesta la «Frexit» in caso di elezione all'Eliseo entro sei mesi e l'uscita dal comando integrato della Nato. Infine «dobbiamo dare prova di lucidità sul fondamentalismo islamico: chiusura delle moschee radicali e oscuramento dei siti jihadisti».

Poi una parola per Trump: «Agisce con forza nell'interesse del suo popolo».

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