Le prove Usa sulle sonde cinesi "Captavano le comunicazioni". Anche l'Italia spiata da Pechino

Washington: "Pallone con antenne per condurre operazioni di raccolta di informazioni sui segnali"

Le prove Usa sulle sonde cinesi "Captavano le comunicazioni". Anche l'Italia spiata da Pechino

New York. Il pallone-spia cinese abbattuto la scorsa settimana al largo della costa del South Carolina faceva parte di un più ampio programma di spionaggio del Dragone che ha coinvolto «oltre 40 Paesi in cinque continenti», inclusa l'Italia.

È il dipartimento di Stato a rivelare i dettagli sulla «flotta di palloni della Repubblica popolare cinese sviluppata per condurre operazioni di sorveglianza». Foggy Bottom ha declassificato le informazioni raccolte dagli aerei spia U-2 statunitensi e da altre fonti per esporre quello che definisce uno sforzo sofisticato in corso da alcuni anni. Secondo diverse fonti, tra i diplomatici invitati mercoledì ad un incontro con rappresentanti del governo americano c'era anche l'Italia: il dipartimento di Stato ha informato circa 150 persone di 40 ambasciate e ha inviato a tutte le sue rappresentanze diplomatiche «informazioni dettagliate» che possono essere condivise con partner e alleati. La Cina continua a ribadire che il pallone abbattuto era un dirigibile destinato a studi meteorologici finito fuori rotta, ma nella riunione gli Usa hanno mostrato le prove che smentiscono questa tesi, con l'obiettivo di aumentare il livello di sorveglianza degli alleati e di spingere Pechino a rinunciare al programma.

Le immagini ad alta risoluzione catturate durante i passaggi ravvicinati dagli aerei spia U-2 - ha spiegato un funzionario - hanno rivelato che il dirigibile era in grado di segnalare operazioni di intelligence ben oltre le capacità di un pallone meteorologico, vantando «più antenne per raccogliere e geolocalizzare le comunicazioni». Le operazioni di spionaggio sui palloni aerostatici, ha continuato, sono condotte dalle forze armate del Dragone usando dirigibili fabbricati da un'azienda che ha un rapporto diretto con l'esercito. Per gli Usa palloni spia di origine cinese sono stati segnalati negli ultimi anni negli spazi aerei di Giappone, Taiwan, Filippine e altri paesi asiatici, e la stessa Cina ha confermato di essere proprietaria di quello individuato in questi giorni nei cieli del Sud America. Nella riunione inoltre è stato riferito di un aumento dell'attività di spionaggio verso l'Europa.

Anche il tenente generale dell'aeronautica in pensione Charlie Moore, ex pilota di caccia che ha contribuito a gestire le operazioni fuori dal North American Aerospace Defense Command ha sottolineato come questa tecnologia «non sia il tipo di equipaggiamento che ci si aspetterebbe su un pallone che conduce una missione meteorologica» e pensa «che fossero interessati a raccogliere emissioni o segnali provenienti da una varietà di sistemi» che possano poi essere analizzati per intercettare delle vulnerabilità.

Intanto l'Fbi, come riporta la Cnn, ha cominciato ad esaminare i primi resti del pallone abbattuto, che potrebbero diventare «importanti prove per future accuse penali». Nella prima indagine del genere nella storia del Bureau sono sotto la lente di ingrandimento la calotta, il cablaggio e una piccolissima quantità di parti elettroniche, mentre non è ancora stato esaminato il «carico utile», dove si aspettano la «parte del leone» della componente elettronica. E ieri la Camera Usa, in una rara dimostrazione di unità, ha votato all'unanimità una risoluzione di condanna della Cina per il pallone-spia.

Mentre Pechino ha confermato di aver rifiutato una chiamata telefonica del capo del Pentagono: come ha spiegato il ministero della Difesa cinese, «l'approccio irresponsabile e sbagliato da parte degli Usa non ha creato un'atmosfera di dialogo e di scambio fra i militari» dei due Paesi.

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