Psicofarmaci nel biberon della figlia: arrestata

La donna: «Un modo per riconquistare mio marito». La bimba si è salvata in extremis

Roma I medici l'hanno ripresa per i capelli due volte, salvandola da due inspiegabili arresti cardiorespiratori, mentre era ricoverata all'ospedale romano Bambin Gesù per altri motivi. La bimba, tre anni, si è miracolosamente salvata. Ma ora si ritrova con la mamma in carcere e lontano dalle sorelline più piccole, già affidate in precedenza ai servizi sociali. Perché è stata proprio sua madre, una donna napoletana di 29 anni, a provocarle quei pericolosi attacchi di cuore versando benzodiazepine nel biberon.

Per questo ieri i carabinieri del nucleo investigativo di Roma, in collaborazione con i colleghi del comando provinciale di Napoli, l'hanno arrestata con l'accusa di tentato omicidio. L'hanno rintracciata in casa sua, a Napoli, e le hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Ezio Damizia su richiesta del pm Eleonora Fini.

I magistrati sono arrivati alla donna dopo che lo scorso dicembre i medici dell'ospedale pediatrico romano avevano segnalato all'autorità giudiziaria l'anomalia di quei due arresti cardiaci, fortunatamente risolti positivamente grazie a un intervento tempestivo. I dottori, insospettiti, avevano effettuato l'esame delle urine e vi avevano trovato tracce di sostanze tossiche. I referti del Bambin Gesù sono finiti così in Procura e sono partite le indagini che hanno portato alla scoperta della terribile verità. Era stata la mamma della piccola a somministrarle psicofarmaci con il biberon mentre era ricoverata, senza che ci fosse stata alcuna indicazione medica in questo senso. E lo avrebbe fatto per cercare di attirare l'attenzione del marito, con il quale era in rotta da tempo, pensando che in questo modo i rapporti tra loro si sarebbero potuti rinsaldare.

Già prima dell'arresto i carabinieri avevano notificato alla donna un provvedimento di sospensione della potestà genitoriale dopo che il Tribunale per i minori del capoluogo partenopeo aveva disposto per lei e per il marito il divieto di avvicinamento alla bambina ricoverata e alle due sorelline più piccole, una di un anno e una di pochi mesi, affidate ai servizi sociali.

C'è anche il sospetto che la mamma avesse in passato cercato di eliminare allo stesso modo la figlia di un anno, fortunatamente senza riuscirci. Per ora non ci sono prove certe e dunque il provvedimento di custodia cautelare riguarda soltanto l'ultimo episodio. La donna è stata portata nella casa circondariale femminile di Pozzuoli.

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