Completamente rincoglionito. Con visibili tracce di sclerosi a placche anche sulla barba, macchie senescenti e altre di pomodoro sulla logica e sui pantaloni, accecato dalla nevicata di forfora sulle idee e disconnesso nei lobi frontali dopo la resa degli ultimi eroici neuroni espugnati dalle turbe barbariche che lo perseguitano fin dallo stato di morula nel grembo materno, ieri finalmente Beppe Grillo, in uno sprazzo di coscienza, si è arreso e ha fatto testamento biologico mormorando: «Non è giusto! Quelli come me non dovrebbero avere voce in capitolo su nulla e non dovrebbero a rigore neanche invecchiare: sono un peso per la società, vi prego di staccarmi la spina». «Dalla ventilazione forzata?», gli hanno chiesto i monatti in servizio. «No, per quello c'è ancora tempo: staccatemi però dalle liste elettorali: è un oltraggio alla collettività che un uomo nelle mie condizioni di logoramento, di confusione e inutilità e anzi pericolosità sociale, usi ancora il privilegio di votare determinando così risultati di cui non capisce niente, di cui è totalmente irresponsabile. Ma non vedete come sono ridotto? Vi sembro forse un cittadino capace di dare il suo contributo alla società?». I monatti e Suor Veronica, addetta alla padella e alle pasticche gialle, annuivano.
«Che peccato», diceva l'uomo delle pulizie. Sono anni che è così, ma per fortuna oggi se ne è accorto». «Che cosa gli avete dato?» ha chiesto l'infermiere che ogni giorno lo lava a distanza di sicurezza con la pompa antincendio. Suor Veronica arrossisce e confessato: «Un'overdose di zabaione, vitamina B12, Ginseng, anfetamine contro il disturbo dell'attenzione e il mio solito massaggino perineale. Forse ci sono andata un po' pesante». Sguardi severi e altri di solidarietà si affollarono sulla religiosa.
Beppe Grillo intanto era ricaduto nel suo sopore con brevi grida come «Il sole corre troppo veloce ma vi rendete che il quadrato del triangolo è ancora tutto da scoprire la Terra sta diventando quadrata un millimetro per millennio e nessuno fa nulla». Poi si era assopito con il respiro periodico di Cheyne-Stokes. Fu allora che i monatti che provvedono alla sua conservazione, già inservienti presso la mummia di Lenin sulla Piazza Rossa, trovarono ciò che Grillo nascondeva sotto il letto: alcune gomme da masticare molto usate, una copia del Mein Kampf sulla teoria dell'eliminazione dei residui organici compresi gli esseri umani, e un vecchio numero mezzo secolo! di New Republic in cui si sosteneva che gli anziani, con la perdita della loro funzione nel mondo, o Sindrome di Grillo, diventano elettori non passivi, non attivi, ma nocivi. Nel Mein Kampf si leggono anche le istruzioni per gli inceneritori di tale scorie umane, ma quel libro era caduto in desuetudine da tempo a causa degli eccessi della pianificazione nella pulizia etnica che quando non può nutrirsi di colori della pelle, ornamenti religiosi o memorie, qualcosa di etnico come il sentore della bagnacauda o della nduja, può rivalersi sulle fasce d'età da eliminare progressivamente intanto dai diritti civili, poi vedremo io resto, dipende dagli impegni del veterinario fino ad arrivare alla famosa società livellata, coetanea, sufficientemente ignorante da farsi impressionare da gente come Grillo, visto che il proprietario del marco, ce sempre Grillo, è entrato ormai nel processo di autoeliminazione. Naturalmente tutto ciò che stiamo narrando, salvo tre o quattro dettagli come il nome della religiosa, è tutto vero, perché è esattamente ciò che il seguace dei bambinacci di Rousseau, Grillo in versione digitale e non analogica, vorrebbe.
A noi Grillo piace e ci fa ridere e lo troviamo così genuinamente stupido e così affascinato da tutto ciò che non riesce a capire, ma che legge voracemente anche al contrario, cioè tutto, ma ci ha fatto e seguita a farci grande impressione la storia che è stata narrata sulle vicende di suo figlio passate subito nel dimenticatoio delle notizie, il fatto che Zingaretti gli dia retta e che nessuno si chieda quale sia la partita di giro per cui un buon guitto uscito dall'obbligo scolastico e subito avviato come il povero Grillo ha narrato dal palcoscenico ad occuparsi con la matita fra i denti a calcolare ciò che non sapeva capire, sempre sognando senza nulla sapere è arrivato dove è arrivato edificando nulla e distruzione. E infatti è diventato un fautore della pulizia etnica eliminare per ora dai diritti civili, fasce di cittadini dal diritto di scegliere i governi, seguitando a pagare le tasse è da denuncia ai Nas dei Carabinieri senza saperne un cavolo e dunque con l'aggravante dell'innocenza, è ogni giorno di più un nazional socialista, neanche un fascista: è un ingegnerizzatole della società sposta popoli, abolisce o inaugura fasce d'età, stacca le spine, elettrifica i vivi e rianima i morti, a cominciare da se stesso, palesemente scomparso nella voragine di una delle sue risate angosciose. Ma mostrare la miseria mentale e politica di Grillo è come rubare un gelato a un bambino in ospedale, mentre tutto coloro che ieri e oggi si sono messi in combutta con lui, loro non Grillo ci devono un bel po' di spiegazioni. Avete capito o no, chi ci siete messi in casa? Quale piattaforma digitale aliena e micidiale ci avete deposto sotto il letto su cui dormiamo.
Quanto a me, nessun timore: se
Grillo soltanto prova a togliermi i diritti civili, io impugno le armi e lo inseguo notte e giorno per tutta la gabbia dello zoo, finché non lo becco e gli pianto la siringa col sedativo nel suo unico organo del pensiero.
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