Cronache

Putin sfida l'Occidente alla parata della vittoria. "Fu la più importante"

Lo zar riafferma il ruolo di Mosca nel 1945. Imponente evento militare, nonostante il virus

Putin sfida l'Occidente alla parata della vittoria. "Fu la più importante"

In barba al coronavirus, al divieto di assembramenti, agli appelli del sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, che aveva consigliato di assistere all'evento da casa, tramite la tv. E soprattutto in barba ai numeri preoccupanti, che fanno della Russia il terzo Paese più contagiato al mondo, dopo Stati Uniti e Brasile, con i casi di Covid-19 che nelle scorse ore hanno superato quota 600mila (quasi 9mila i morti). Il presidente della Federazione russa Vladimir Putin se ne infischia e celebra l'orgoglio nazionale con una mega-parata che chiama a raccolta migliaia di militari. Quasi tutti sprovvisti di mascherina, come lo stesso capo del Cremlino, che assiste sugli spalti. Attaccati gomito a gomito durante le marce, come si conviene a un evento del genere. Si celebra il 75esimo anniversario della vittoria sovietica sui nazisti, nella Seconda guerra mondiale, e l'evento attira altrettanti moscoviti-spettatori, anche loro in gran parte senza mascherine e incuranti delle norme sul distanziamento sociale.

Decine di carri armati di epoca sovietica, i T-34, sfilano nella Piazza Rossa, mentre gli aerei da combattimento sorvolano il cielo della capitale, che a differenza di altre 20 città russe non ha annullato i festeggiamenti nel timore di compromettere la salute dei veterani e dei cittadini. Putin non vuole perdere l'occasione d'oro. Da anni ha trasformato la parata nel più grande evento nazionale, la principale festività non-religiosa del Paese. Avrebbe dovuto svolgersi il 9 maggio e quest'anno è stata rinviata proprio a causa della pandemia. Ma adesso, nonostante il coronavirus, l'appuntamento non era più rinviabile.

Anche se mancano Emmanuel Macron e Xi Jinping. Anche se il presidente del Kirghizistan, pur arrivato a Mosca, non ha potuto partecipare dopo che due membri della sua delegazione sono risultati positivi al Covid. La grandeur russa andava celebrata a ogni costo perché tra una settimana, il primo luglio, si svolgerà il referendum per la riforma costituzionale. Un passaggio cruciale per la Russia e per Putin stesso, che grazie alla modifica della Carta, con l'eliminazione del limite dei due mandati, potrà restare al comando come presidente fino al 2036. A 67 anni, dopo venti di potere alternato fra la guida del governo e quella del Cremlino, e dopo il via libera del Parlamento, Putin aspetta solamente la benedizione popolare per trasformarsi definitivamente nel nuovo zar e restare al timone per altri 16 anni.

Mentre in Occidente la furia iconoclasta di alcuni manifestanti, infiammati dalle proteste anti-razzismo del movimento Black Lives Matter, distrugge monumenti e icone del passato imperialista e colonialista, rigettando la storia come un brutto ricordo di cui vergognarsi, Putin quel passato lo celebra in pompa magna.

La vittoria sui nazisti - ha spiegato nel suo discorso - «ha determinato il futuro del pianeta per i decenni a venire e per sempre è rimasta nella storia come la più grandiosa nella sua portata, nel suo significato morale e spirituale».

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