Coronavirus

Quarta ondata, il picco è ormai alle spalle. Scendono i contagi, anche i ricoveri in calo

L'Iss: la variante Delta è al 99,7%. Sardegna e Calabria restano in bianco

Quarta ondata, il picco è ormai alle spalle. Scendono i contagi, anche i ricoveri in calo

Che la pandemia stia rallentando e che il picco della quarta ondata sia alle spalle lo diciamo da giorni. Ieri è arrivata la conferma dell'Iss, che nel consueto monitoraggio del venerdì segnala un indice Rt in lieve calo a 0,97, prossimo alla soglia epidemica e in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. L'Iss segnala anche che ormai la variante delta è diventata la monopolista del contagio, con una prevalenza nazionale pari al 99,7 per cento secondo gli esiti della «flash survey» del 24 agosto, coordinata dall'Istituto superiore di sanità con il supporto della Fondazione Bruno Kessler e in collaborazione con il ministero della Salute. In base ai dati degli ultimi 45 giorni dell'Iss la variante Delta sarebbe stata individuata nell'88,1 per cento dei casi riportati al sistema di sorveglianza.

I dati di ieri sono confortanti. I nuovi casi conteggiati sono 6.735, 26 in meno rispetto al giorno precedente ma soprattutto meno rispetto ai tre venerdì precedenti (7.826 il 27 agosto, 7.224 il 20 agosto, 7.409 il 13 agosto). E questo senza una significativa diminuzione dei tamponi. Anzi, l'indice di contagio è del 2,27 per cento contro il 2,95 del 27 agosto, il 3,27 per cento del 20 agosto e il 3,29 del 13 agosto. E infatti l'incidenza dei contagi della settimana 28 agosto-3 settembre, secondo i nostri calcoli che sono più aggiornati di quelli resi noti ieri dall'Istituo superiore di sanità, è la più bassa dell'ultimo mese: 71,84 casi ogni 100mila abitanti contro i 78,02 del 20-27 agosto, i 73,32 del 13-19 agosto e i 74,96 del 6-12 agosto.

Quanto ai decessi, ieri se ne sono contati 58, in calo rispetto ai giorni precedenti (giovedì erano 62, mercoledì 69), ma con un aumento tendenziale: negli ultimi sette giorni se ne sono conteggiati 408 contro i 319 del periodo 20-27 agosto. Un dato che addolora ma che non deve preoccupare. Il dato dei morti infatti è sempre in ritardo di qualche settimana rispetto a quello dei contagi e quindi riflette in questo momento l'incremento dei contagi registrato a luglio. Quanto ai dati ospedalieri, anch'essi riflettono l'andamento dei contagi con un po' di ritardo, sono segnalati in lieve calo: ieri 4.720 ricoverati totali (-40 rispetto al giorno precedente), 4.164 ricoverati in area non critica (-41) e 556 in terapia intensiva (+1). Ieri il tasso di occupazione dei posti letto delle aree non critiche era del 7,69 per cento e quello delle terapie intensive del 6,53 per cento, entrambi dati ben inferiori al primo livello di allarme, fissato rispettivamente al 15 e al 10 per cento.

Ieri non sono cambiati i colori delle regioni. Calabria e Sardegna, le regioni con i dati più al limite, si sono salvate ciascuna per un indicatore (la prima per le terapie intensive sotto al 10 per cento e la seconda per l'area non critica sotto al 15). La Sardegna peraltro è con Toscana, Umbria e Valle d'Aosta tra le quattro regioni che il monitoraggio Iss considera a basso rischio (le altre 17 sono a rischio moderato).

Paradossi dei numeri.

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