Quei festival paradossali che snobbano i film più visti

George Lucas poteva segnare un punto, rinunciando alla Palma d'Oro alla carriera che il Festival di Cannes gli ha attribuito come riconoscimento per aver firmato film passati alla storia

Quei festival paradossali che snobbano i film più visti
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George Lucas (nella foto) poteva segnare un punto, rinunciando alla Palma d'Oro alla carriera che il Festival di Cannes gli ha attribuito come riconoscimento per aver firmato film passati alla storia, da American Graffiti a Star Wars a Indiana Jones, con questo messaggio di accompagnamento: «Cara Giuria, grazie per riconoscere il valore del mio lavoro. Tuttavia, potevi assegnarmi la Palma d'Oro per uno dei miei film, quando uscirono, ma non l'hai fatto. Nel 1973 non hai premiato American Graffiti, ma gli hai preferito Un Uomo da Affittare di Alan Bridges. Nel 1977 non hai premiato Star Wars, ma il ben più importante Padre Padrone dei fratelli Taviani. Nel 1981 non hai premiato Indiana Jones, ma L'uomo di Ferro del maestro polacco Andrzej Wajda. Io capisco che hai dato la Palma a capolavori assoluti, che hanno fatto la storia del cinema e segnato la vita di centinaia di spettatori (più o meno quelli che sono andati a vederli). Adesso, vuoi dare a me una Palma così attiri la stampa e magari gli sponsor sono contenti. Fai una bella cosa, tienitela e dalla a loro, ai maestri. Ti dico questo perché sono un signore e non aggiungo altro, ma ci siamo capiti. Saluti, George Lucas».

Ok, ma qual è il punto? Il punto è che Lucas è americano e i film americani non possono essere premiati a Cannes o a Berlino o in tutti i festival del cinema di cultura: dopotutto, che ne capiranno mai gli americani di cinema? Nel circuito d'essai non hai chance se non sei iraniano, afghano o di qualche altra minuscola nazione che più è disperata meglio è. L'importante è che la sua industria cinematografica sia ignota alla massa, per consentire ai pochi belli-e-buoni di vantarne la conoscenza guardandoti dall'alto in basso come fossi un troglodita. Producono film tristi, noiosi e arroganti sul tormento della vita. Ma la vita non è tormento, come insegnano proprio i meno fortunati e più derelitti, che riescono a trovare gioie nelle piccole cose. Mentre chi problemi basici non ne ha ma tempo libero sì e tanto (non chiedetevi perché) non trova di meglio che espiare struggendosi per le pene altrui.

Poi il tempo passa e scopri che la storia del cinema l'hanno fatta quei film che

la gente è andata a vedere, di Lucas, Sordi o Zalone. Non gli hai dato mai una Palma però gli premi la carriera e lo fai senza provare alcuna vergogna. Ma sappi che se La corazzata Potemkin è ricordata lo deve a Fantozzi.

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