Quell'asse tra Boeri e l'assessore per smentire lo scandalo "Beic"

Così Tancredi metteva l'archistar al corrente della replica al Giornale che aveva sollevato dubbi sulla gara per la biblioteca

Quell'asse tra Boeri e l'assessore per smentire lo scandalo "Beic"
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Partono da lontano, i rapporti sotterranei tra l'ex assessore milanese all'Urbanistica Giancarlo Tancredi e l'archistar Stefano Boeri, disvelati dalle chat acquisite dalla Procura della Repubblica nella mega inchiesta che vede indagato anche il sindaco Beppe Sala. È una vicenda che riguarda il Giornale e che risale al luglio 2022, quando la tempesta giudiziaria era di là da venire. In quei giorni pubblichiamo due articoli sul progetto per la Beic, la Biblioteca internazionale di cultura, fiore all'occhiello della giunta Sala, assegnato da una giuria presieduta da Boeri (nominato personalmente dal sindaco): peccato, spiega il Giornale, che a essere proclamato vincitore sia il progetto di uno studio legato da rapporti stretti proprio a Boeri. Il Comune nella vicenda dovrebbe essere parte lesa. Invece si indigna e manda alla nostra segreteria una vibrante lettera di smentita. In realtà si scoprirà poi che era tutto vero, e infatti Boeri e altri vengono rinviati a giudizio per falso e turbativa d'asta. Ora si scopre che la lettera di smentita era stata oggetto di un dialogo preliminare tra Tancredi e l'architetto. "Ciao Stefano. Domani rispondiamo al Giornale (x concorso Beic)" scrive l'assessore alle 23,40 del 23 luglio. "Grazie Giancarlo", replica al volo Boeri. L'indomani Tancredi invia all'architetto il ritaglio con la smentita, "Nella colonna "Nessuna ombra" la nostra replica": invece di chiedere chiarimenti all'architetto, che ha tenuto nascosto il conflitto di interesse, il Comune si schiera insomma dalla sua parte. In un'altra intercettazione degli stessi giorni, in realtà, il direttore generale Christian Malangone sembra preoccupato, scrive alla funzionaria che segue la pratica, Simona Collarini: "Tu sei tranquilla su dichiarazioni eccetera?" Lei: "Nessuno aveva dichiarato incompatibilità". Malangone: "Visto quello che sta emergendo avrebbero dovuto". La Collarini difende Boeri e il suo collega di giuria Cino Zucchi: "Non è possibile che architetti famosi non abbiano incontrato colleghi, hanno più o meno avuto contatti con tutti". Dalle chat di Boeri si scopre che già un mese prima della scelta del progetto, Boeri aveva chiesto a Tancredi di essere messo in contatto proprio con la funzionaria che poi garantirà per lui: "Ciao Giancarlo mi giri cel Collarini, x giuria Beic . Grazie", scrive il 15 giugno.

Non c'è solo la difesa sul caso Beic a legare nei mesi successivi Tancredi e Boeri. Le chat raccontano il canale privilegiato tra assessore e architetto anche sulla operazione urbanistica più discussa del secondo mandato di Sala, il progetto sullo stadio di San Siro. "Ciao Giancarlo ecco nostro progetto per San Siro. Credo utile se non altro come scelte urbanistiche e viabilistiche. Ma mi piacerebbe molto poterlo presentare pubblicamente durante il dibattito, non è mai stato visto. Se credi possibile ne sarei felice", scrive Boeri il 7 settembre 2022. Tancredi: "Come no? Anche per elevare il livello del dibattito. Ovvero, no stadio si stadio no, ma come fare un nuovo stadio inserito nella città". Boeri risponde rivendicando una sorta di primogenitura, io lavoro su stadio da circa 20 anni". A gennaio è Tancredi a contattare l'amico architetto, "Stefano quando vuoi chiamami per vederci mezz'ora prox settimana su tua proposta stadio"; poche settimane dopo Boeri si offre come mediatore con uno dei club, "ciao Giancarlo (sto provando a capire come rendere appetibile a Milan contributo sul Meazza) quanta volumetria aggiuntiva potrebbe avere il Meazza? Commercio?"

Incredibilmente, Tancredi risponde a Boeri preannunciandogli le prossime mosse dell'amministrazione comunale, "Ciao, su tutta l'area della Gfu (Grande funzione urbana, ndr) siamo a 280.000 x 0.35 cioè 98.000.

Io trasferirei parte di queste volumetrie su Maura, per non aggravare il bilancio di piano stessa cosa si potrebbe fare con il consumo di suolo, "permutando" aree edificande Maura con nuovo parco intorno al Meazza. Una parte dei 98.000 potrebbero rimanere in area Meazza, ma direi il minimo essenziale". Anche a queste dinamiche, probabilmente, pensano i pm quando parlano di una "giunta ombra".

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