Quelle colpevoli omissioni dell'"esperta" Albanese sugli aiuti giordani a Gaza

Ignora o finge di ignorare tonnellate di cibo sempre arrivate nella Striscia

Quelle colpevoli omissioni dell'"esperta" Albanese sugli aiuti giordani a Gaza
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I casi sono due: o Francesca Albanese non è affatto un'esperta sui territori palestinesi, o ha ignorato deliberatamente delle realtà e dei dati. Facciamo una premessa: il suo mandato da relatrice speciale delle Nazioni Unite prevede formalmente l'obbligo di obiettività di analisi. Ciò significa che nelle sue relazioni riprese da innumerevoli testate nazionali e internazionali lei aveva il dovere deontologico di documentare in modo analitico la situazione a Gaza, senza omissioni. Ma non è andata così. L'Albanese come si legge nei suoi rapporti pubblicati dall'Onu parla di malnutrizione di massa, uso della fame come "atto genocidario" e aiuti umanitari bloccati costantemente da Israele. Peccato che in queste sue analisi ci sia un'omissione gravissima. Non viene mai preso in considerazione ma neanche citato una mezza volta uno dei corridoi umanitari più vitali e sempre operativi per Gaza, ovvero quello della Giordania, gestito proprio dall'ente ufficiale del Paese arabo: la Jordan Hashemite Charity Organization.

Questa organizzazione, infatti, opera su direttiva reale e in coordinamento con le Forze Armate Giordane. E proprio in questi anni di guerra, il loro contributo è stato fondamentale per la popolazione locale. Solo di aiuti via terra, tra il 2024 e il 2025, la JHCO ha consegnato nella Striscia di Gaza ben 8.664 camion, per un totale di 123.396 tonnellate di aiuti. I convogli vengono autorizzati dalle autorità israeliane, in coordinamento con l'UNOPS, un'agenzia delle Nazioni Unite che supporta la logistica umanitaria. Quando l'accesso è limitato, partono invece gli aerei militari. Sui loro social viene tutto documentato passo a passo e si racconta un'altra realtà. Una realtà ignorata da Albanese. Ci sono centinaia di post sulle loro missioni e anche video dei mesi scorsi con bambini gazawi che ringraziano "il coraggioso popolo giordano" mentre scartano i pacchi di cibo consegnati regolarmente.

Gli aiuti della JHCO avvengono anche in collaborazione con diverse agenzie delle Nazioni Unite, appunto. Ma niente da fare, la relatrice speciale non ne sapeva proprio nulla. Intervistata da chi scrive proprio su questo, infatti, lo ha dichiarato chiaramente. "Non conosco questa organizzazione". Insomma, dice di non sapere dell'esistenza del corridoio umanitario Giordania-Gaza. "Ma come no, scusi? Com'è possibile?".

Francesca Albanese ha poi cercato scuse per scappare dalla figuraccia: "Non ti sento bene, arrivederci". Un manager dell'organizzazione umanitaria giordana ha commentato così: "Noi la conosciamo. Nonostante tutto, siamo sicuri che lei conosce la verità. La stessa verità che conosce il popolo di Gaza".

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