I genitori e i bisogni dei bambini

I genitori e i bisogni dei bambini

La sentenza con cui la Corte d'Appello di Torino ha stabilito che i coniugi Deambrosis non possono crescere la figlia, che rimarrà nella famiglia adottiva, ha suscitato grande perplessità. In molti hanno scritto: ma se possono crescere i bambini anche le coppie gay, un genitore come la Franzoni e tantissimi mafiosi, perché i Deambrosis, che hanno solo la colpa di essere anziani, non possono allevare la bambina che la donna ha partorito? La domanda cela un processo di disimpegno morale che lo psicologo canadese Albert Bandura definisce «confronto vantaggioso». Consiste nel mettere a confronto un comportamento sbagliato con azioni che riteniamo moralmente peggiori, ridimensionando per contrasto la valenza immorale della condotta che desideriamo giustificare.

Quando la Deambrosis si sottopose alla fecondazione assistita per ottenere la gravidanza aveva 57 anni. Un'età in cui non era possibile producesse gameti ed epoca in cui in Italia la fecondazione eterologa, attraverso ovodonazione, era illegale. La donna non ha solo contravvenuto a una legge ma ha utilizzato l'eterologa in un'età che è considerata inidonea anche in Belgio, in cui continua a essere proibita la fecondazione assistita a chi abbia superato i 47 anni. Una gestante attempata è a forte rischio. La gravidanza termina con un taglio cesareo ma può comportare un intervento demolitore come l'isterectomia o la morte della gestante, pericolo che raddoppia dai 35 anni in su. E il bambino? Se non nasce pretermine e se la madre sopravvive, sarà un adolescente che dovrà occuparsi di genitori anziani quando avrebbe bisogno di sostegno. Due anziani o due omosessuali che decidono di avere un figlio attraverso la tecnica sono mossi da un egoismo che non considera come primario il bene della prole.

Un bambino ha bisogno di genitori, possibilmente biologici, che rappresentino l'origine, la differenza tra i sessi e le generazioni contigue. Madre e padre esercitano funzioni genitoriali diverse e forse surrogabili ma raffigurano una coerenza biologica da cui l'uomo non può e non deve emanciparsi. I genitori di bambini nati grazie alla scienza, che ha slegato l'amore e la sessualità dalla procreazione, potranno essere vittime, come i loro figli, di fantasie depressive che riguardano i «genitori naturali».

Quelli che cedendo un ovulo, uno spermatozoo o un utero in affitto, hanno reso possibile la nascita di un individuo con il suo patrimonio genetico peculiare e irripetibile. Un Dna da cui derivano i tratti somatici e il temperamento di base, parti incoercibili di un'identità che si vorrebbe idealmente negare svincolando con un'illusione l'uomo dalla sua natura.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica