DOPO LA RACCOLTA DI FIRME

«Un ricordo ai fanti di Marina Latorre e Girone per il cui rientro in patria abbiamo raccolto come comunità Sikh migliaia di firme esponendoci anche a durissime critiche in India, ma crediamo che secondo il diritto internazionale quei marinai debbono essere giudicati in Italia». Non è una dichiarazione di qualche fan dei marò, ma una parte del discorso ufficiale che verrà pronunciato domani dai rappresentanti della comunità Sikh nel nostro paese. Si ritroveranno in provincia di Forlì al cimitero del Commonwealth, dove riposano i loro caduti durante l'offensiva del 1944 sulla linea gotica. Tanti indiani, che vivono da noi, vedono come fumo negli occhi l'odissea giudiziaria dei due marò. Vinod Sahai rappresentante della comunità in Italia era andato a parlare dal presidente della Corte suprema di Delhi, ex assistente di suo suocero. E si era accordato per presentare una petizione a nome dei 250mila indiani che vivono in Italia per una soluzione extragiudiziale. L'allora governo Monti lo stoppò.

Stesso discorso all'interno della Marina militare. L'ammiraglio di squadra Rinaldo Veri, di origine indiana, si era offerto per trovare una soluzione. Quando ha lasciato la Marina lo scorso giugno ha sfogato tutto il suo “rammarico” per l'idea caduta nel vuoto.

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