Il raduno anti-migranti col supporto della Lega: "È libertà di pensiero"

A Gallarate il contestato summit dei nazionalisti. Piantedosi: "Legittimi contributi in democrazia"

Il raduno anti-migranti  col supporto della Lega: "È libertà di pensiero"
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Il «Remigration Summit» della destra-destra europea si è tenuto a Gallarate e i suoi partecipanti non hanno causato alcun problema all'ordine pubblico. Mentre all'esterno del teatro Condominio della città sfilava la contromanifestazione, al suo interno si discuteva di sicurezza e immigrazione, con la «remigrazione» come possibile soluzione al problema della sicurezza. A Gallarate sono arrivati esponenti da tutta Europa con un unico obiettivo: confrontarsi sull'immigrazione incontrollata, problema a ogni latitudine. Durante l'incontro sono state smentite le tesi sostenute da chi appoggia l'immigrazione, da chi predica l'accoglienza indiscriminata e grida al razzismo se si prova a ragionare sui danni fatti da chi non ha diritto a stare in Europa. Si è affrontato il tema della sicurezza, ormai sempre più utopica nelle città europee, dove le donne sono costrette a uscire accompagnate la sera per paura di essere stuprate. Nel summit sono stati definiti «atti di dominazione culturale». La tesi: esiste un'invasione che diventa quasi sostituzione. «Non si può accogliere chi non vuole essere integrato». Questo il senso di gran parte degli interventi del summit, e chi non vuol far parte di una comunità, e vuole radicare le tradizioni di un'altra cultura inconciliabile con quella europea, non ha ragione di restare. Ma bisogna dare delle alternative a queste persone nel proprio Paese di origine, per fare in modo che restino laddove sono cresciuti prima di arrivare in Europa.

Da Napoli, il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che l'approccio al fenomeno all'immigrazione dei moderati di centrodestra e quello dei partecipanti al meeting di Gallarate sono entrambi «legittimi contributi a una discussione e in democrazia c'è bisogno di tutti i contributi e di tutte le componenti». In democrazia «non bisogna avere paura di nulla, anche di idee che possano apparire molto forti, molto controverse, molto discutibili anche, non condivise in qualche modo». La Lega, che fin dall'inizio ha difeso la libertà di espressione dei partecipanti al raduno di Gallarate, con Alessandro Verri, consigliere comunale a Milano, e Isabella Tovaglieri, europarlamentare, ha partecipato all'evento per «difendere un principio fondamentale: la libertà di pensiero e di parola». Chiunque, hanno spiegato, «ha il diritto di porre questioni reali e urgenti come quelle legate all'immigrazione incontrollata. Chi governa una città non può decidere quali idee siano ammesse e quali no. Se oggi si impedisce un convegno, domani si vieterà un'opinione». Durante l'incontro è stato anche trasmesso un videomessaggio di Roberto Vannacci che ha offerto il proprio «sostegno» e si è impegnato a portare il tema al parlamento europeo. «La Remigrazione non è uno slogan ma una risposta concreta: riaccompagnare ai Paesi d'origine coloro che non rispettano le nostre leggi, che rifiutano i nostri valori e disprezzano la nostra cultura», ha detto il generale nel suo intervento registrato, ricevendo gli applausi della sala.

Apprezzato anche l'intervento di Silvia Sardone, che nel suo messaggio ha preferito mettere il focus sugli esponenti di una «sinistra ormai

antidemocratica», che «sono in aperto contrasto con i loro alleati in Europa perché per loro, evidentemente, uno come il premier laburista Starmer che usa parole durissime sulla difesa dei confini è un pericoloso razzista».

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