
La sinistra dipinge l'Italia come un regime razzista, patriarcale e violento. Dove si mettono bombe ai giornalisti, si sparano le donne e si ammazzano gli immigrati. Il tutto con la regia della destra di governo. Un regime sudamericano, insomma. Dall'ottobre del 2022, giorno in cui Giorgia Meloni è approdata a Palazzo Chigi con il governo centrodestra, non si contano più gli allarmi lanciati da Schlein, Conte e Fratoianni. Ogni giorno Meloni e suoi cancellano un diritto o una libertà. Oggi l'informazione. Ieri il diritto allo sciopero. Domani il voto. Eppure non si è mai visto un regime (l'Italia) dove la polizia finisce quotidianamente sotto indagine e i violenti che devastano le città sono liberi e tranquilli. Non si è mai visto un regime dove un sindacato (la Cgil) blocca il Paese almeno una volta al mese. Però la smania di lanciare allarmi non si placa.
Ieri Elly Schlein ha preso la palla al balzo, dell'attentato a Sigfrido Ranucci, per lanciare l'allarme: "In Italia c'è una estrema destra al governo che sta tagliando la spesa pubblica, la sanità, la scuola, sta bloccano le nostre proposte di salario minimo. Stanno producendo solo propaganda, odio e polarizzazione. La settimana scorsa Meloni a Firenze ha detto che l'opposizione è peggio di Hamas. Voglio solidarizzare con Ranucci vittima di un attentato terribile: la libertà e la democrazia è a rischio quando l'estrema destra è al governo". Ovviamente, il centrodestra si è ribellato. Ne è nata una polemica. Copione già scritto. Ma quello della segretaria Pd è solo l'ultimo allarme che giunge dalla sinistra.
Il maestro di questo gioco è Maurizio Landini. Il 6 ottobre scorso da Napoli, il numero uno della Cgil lanciava l'allarme: "È chiaro che è partita un'operazione per mettere in discussione il diritto di sciopero, il diritto di manifestare. Questo è un diritto sancito dalla nostra Costituzione. Questa è una logica non accettabile perché il diritto di manifestare, di scioperare, pacificamente e democraticamente è un diritto che il governo e lo Stato debbono garantire a tutti i cittadini". Ed è così in pericolo il diritto di sciopero che Landini esorta alla rivolta sociale. E anche un tragico fatto di cronaca, l'assassinio di Pamela Genini, la ragazza di 29 anni uccisa dall'ex con un coltello a serramanico nella propria abitazione alla periferia di Milano, si trasforma nell'occasione per lanciare l'allarme sul patriarcato dilagante in Italia alimentato dalla cultura di destra. L'ispiratrice di questa tesi è la parlamentare europea Ilaria Salis.
Il più gettonato però a sinistra è l'allarme fascismo. La tenuta democratica dell'Italia è continuamente sotto attacco. Il premierato? Attentato alla democrazia. In realtà è una riforma che non priva i cittadini del voto né indebolisce le prerogative del Parlamento. La riforma della Giustizia? Passo decisivo verso lo Stato autoritario. Celebre è rimasto l'allarme del sindaco di Bologna Matteo Lepore: "In città sono arrivate le camicie nere", denunciava il 12 novembre dello scorso dopo un corteo dell'estrema destra. Le politiche del governo per fermare gli sbarchi di clandestini diventano leggi razziste. E i trasferimenti in Albania deportazioni.
Ma forse l'allarme più bizzarro è arrivato nel marzo del 2023 dal leader del M5s Giuseppe Conte. Occhio, l'Italia sta per entrare in guerra. Meloni ci porta in guerra. La colpa del governo è quella di sostenere la resistenza ucraina contro un dittatore (quello sì che è un dittatore) come Putin. Nel festival degli allarmi non può mancare la più classica delle accuse: la destra sdogana metodi sudamericani per la polizia. L'occasione è un inseguimento tra carabinieri e due ragazzi che forzano il posto di blocco.
Nella corsa perde la vita il giovane Ramy. La sinistra scende in piazza contro le forze dell'ordine. L'allarme è servito: "Stiamo scivolando verso un modello sudamericano". Nel fantastico mondo virtuale della sinistra accade tutto ciò.