
Il principe Harry con lo sguardo da cane bastonato che rilascia l'ennesima intervista a cuore aperto alla corrispondente della Bbc in California, seduto sul divanetto immacolato di una location che tanto per cambiare non è casa sua. Il Sun che il giorno dopo pubblica le solite indiscrezioni strappate a «un amico del re», che spiega come Carlo sia rimasto frustrato e sconvolto dall'ultimo attacco mediatico del suo secondogenito. Rieccola, al culmine della sua trascinante potenza attrattiva, la soap opera dei reali e tutti, in fondo a pensare, «quanto ci mancava». Neppure la batosta laburista alle elezioni di medio termine, che pure solleva interrogativi profondi e cambia la mappa politica del Paese, può competere con i drammi, i litigi e i complotti della Famiglia Reale più famosa al mondo, quella d'Inghilterra.
Dopo aver perso l'appello presentato contro l'Home Office, che aveva ridotto le misure di sicurezza per lui e i membri della sua famiglia, il principe Harry, non più residente nel Regno Unito da ormai 5 anni, ha nuovamente spiazzato tutti, dichiarando in tv di essere pronto a una riconciliazione con i suoi, che «perdona», bontà Sua, per i vari disaccordi e aggiungendo che il re non gli parla a causa di questa ultima vicenda, ma che veramente lui vorrebbe mettere fine a tutto, «perché la vita è preziosa» e «non so quanto tempo rimane a mio padre». Che sia vero o no, poco vale, ieri le prime pagine dei giornali erano tutte per lui e la Bbc si godeva il successo dello scoop. Per non parlare delle indiscrezioni che seguiranno.
Il Daily Express ieri aveva già pubblicato i risultati di un sondaggio tra i lettori secondo cui il 97% riteneva opportuno che il re dovesse privare il figlio del titolo. E dopo le immancabili rivelazioni del Sun sul mood del sovrano, riportate per interposta persona come sempre anonima, persino l'austero Guardian, che solitamente poco spazio concede alle vicende della «Ditta», aveva sulla vicenda non solo la mera cronaca dei fatti, ma editoriale e ricostruzione dei cinque anni di solitudine di questo principe disperato e confuso, auto esiliatosi per amore e mai emancipatosi del tutto da una famiglia tentacolare e crudele, da cui però, non riesce a stare lontano. Il quesito che si pone l'editorialista del quotidiano, Hugh Muir, è rivolto in fondo a una nazione intera. «Il Principe Harry racconta alla Bbc del suo dolore ed è una visione che mette la nausea, ma chi spegnerà la televisione?». Non io, ammette Muir, e come lui milioni di telespettatori. Perché la verità è una sola.
Non importa se i sentimenti espressi di fronte alle telecamere siano reali o frutto dell'ennesima trovata pubblicitaria dei Sussex. Quello che importa è che agli inglesi gli intrighi di corte piacciono ancora moltissimo, sono miele sulle tragedie quotidiane. Lunga vita alla Ditta quindi. E al re, che per ora rimane in silenzio.
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