
Se per il centrodestra compatto lo sgombero del Leoncavallo è un segnale importante di ripristino della legalità, uno stop alle troppe "zone franche" evocate dalla premier Giorgia Meloni, il centrosinistra va di nuovo all'attacco del governo. Avs, con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, si schiera a difesa del centro sociale, mentre Elly Schlein butta la palla in tribuna. "Che non ci possono essere zone franche dal diritto perché Meloni non lo dice al suo amico Netanyahu", provoca la segretaria dem, poco prima che la stessa presidente del Consiglio condannasse l'invasione di Gaza e i nuovi insediamenti israeliani in Cisgiordania.
Lo sfratto dello stabile occupato illegalmente a Milano è rivendicato da tutta la maggioranza che sostiene il governo. In prima fila, per la fine degli spazi di illegalità, c'è Meloni. "In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche o aree sottratte alla legalità - scrive la premier sui social - Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole". "Il governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata, sempre e ovunque: è la condizione essenziale per difendere i diritti di tutti", chiarisce Meloni.
Il vicepremier Matteo Salvini saluta la notizia con un "afuera!" sul modello del presidente argentino Javier Milei e tira le somme: "Decenni di illegalità tollerata, e più volte sostenuta, dalla sinistra: ora finalmente si cambia. La legge è uguale per tutti". Accoglie con entusiasmo la svolta il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Per il titolare del Viminale "lo sgombero del centro sociale Leoncavallo segna la fine di una lunga stagione di illegalità". "Per trent'anni quell'immobile è stato occupato abusivamente. E al danno si è aggiunta la beffa: lo Stato costretto persino a risarcire i danni dell'occupazione. Oggi finalmente viene ristabilita la legalità", dice Piantedosi.
Forza Italia è sulla linea di Fratelli d'Italia e Lega. Per gli azzurri interviene l'altro vicepremier, Antonio Tajani. Che spiega: "Per noi non è un'operazione politica, ma di giustizia. Non c'è differenza tra occupazioni di sinistra o destra, entrambe configurano un reato". "In Italia, grazie a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, illegalità e abusivismo non sono più tollerati", è il messaggio del capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami.
Da sinistra, invece, c'è chi accusa il governo di fare propaganda e di usare due pesi e due misure, tirando in ballo Casapound. In prima fila, a fare quadrato intorno all'occupazione illegale, c'è Avs che, insieme a Rifondazione Comunista, arriva a lodare il Leoncavallo come "centro di cultura e partecipazione". "Questo sgombero è lo sgombero di chi non tollera la politica come organizzazione dal basso delle persone perché la concepisce solo come attività di supporto della speculazione e delle lobby", attacca Fratoianni. Per Bonelli, invece, il governo "tutela i fascisti di Casapound". E, poi, c'è Schlein che cambia bersaglio. "Che non ci possono essere zone franche dal diritto perché Meloni non lo dice al suo amico Netanyahu che sta occupando illegalmente Gaza e la Cisgiordania?", si limita a dire la segretaria, senza entrare nel merito.
Anche il M5s svia l'attenzione e parla di "polpetta demagogica". Ilaria Salis non si arrende: "Spero che il Leoncavallo possa riprendersi il suo spazio". Controcorrente Enzo Maraio del Psi, che avverte gli alleati: "Non si lasci alla destra il tema della sicurezza e dei diritti".