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Reddito di cittadinanza adesso, lavoro chissà. L'arrivo dei navigator naufraga nella burocrazia

Si complica la selezione degli addetti a cercare impiego per chi riceve il sussidio

Reddito di cittadinanza adesso, lavoro chissà. L'arrivo dei navigator naufraga nella burocrazia

Roma - Bisogna dotarsi di un'enorme dose di ottimismo per confidare nei navigator e nella loro prossima ricerca di un lavoro per tutti i disoccupati e aventi diritto al reddito di cittadinanza. Chissà se con l'avvento del prossimo anno scolastico, quindi a settembre, anche i 3mila candidati navigator che supereranno la selezione riusciranno a sedere sui banchetti a loro destinati nei centri per l'impiego. E già perché anche il provvedimento bandiera dei Cinquestelle, benché ancora allo stato fetale, si sta avvitando su se stesso nelle lungaggini burocratiche della macchina amministrativa. Altro che semplificazione e alleggerimento dei vincoli sulle gare d'appalto come piace ripetere a Luigi Di Maio.

L'unica certezza che rimane è che il reddito di cittadinanza ricoprirà il ruolo della scontata mancetta di governo. Quanto invece al concorso per l'assunzione dei navigator co.co.co. ancora nulla di fatto. Intanto però il ministero del Lavoro ha incaricato la propria agenzia, l'Anpal, di mettere in piedi un bando di gara per scegliere dopo il 25 marzo, data di scadenza per la partecipazione, l'azienda che si occuperà di formulare il centinaio di domande a risposta multipla da sottoporre ai candidati. La scartoffia costerà all'erario 180mila euro e altri 35mila per la manodopera. Solo a fine marzo quindi sarà possibile incominciare a stilare il modello per l'iscrizione alla selezione della prova scritta, e poi ci vorrà altro tempo ancora per arrivare a una comune modalità di valutazione, fissare i paletti per la commissione paritetica e infine, definire la compilazione delle graduatorie. Ammesso che ci fossero meno dubbi a riguardo, il tempo a disposizione per l'intero iter sarà lungo anche perché è stata dipanata con difficoltà la matassa tra Governo e Regioni per la gestione del nuovo personale e pende la possibile entrata a gamba tesa dei sindacati e dei patronati già impegnati nei Caf. Vale a dire che i ritardi nella selezione dei navigator produrranno nuovi rallentamenti nelle procedure di attribuzione del reddito: non è infatti ancora chiaro quando scatterà il countdown per l'offerta di lavoro a 100, 250 chilometri e nel resto della penisola, vincolante per mantenere il beneficio. Intanto l'Anpal sta provvedendo pure a mettere nuove basi sul territorio, è alla ricerca di due nuove sedi a Roma e Milano. La sede della capitale dovrà servire per eventuali selezioni di collaboratori. Altre mancette e consulenze non tarderanno ad arrivare perché a quanto pare l'intero meccanismo ha poca dimestichezza con il web e il portale internet. Ma questo non è nuovo ai Cinque Stelle che spesso hanno incespicato con l'utilizzo della piattaforma Rousseau. A conferma di ciò ci potrebbe essere una violazione della legge sulla privacy visto che, collegandosi sul sito dell'Anpal si ha l'opportunità di iscriversi e cercare di impratichirsi nelle nuove metodiche lavorative e gestione della ricerca di personale, ma il nome di chi effettua la login appare assieme alla lista di quanti in quel momento sono in rete sul medesimo portale. Di qualcun altro poi appare anche l'indirizzo.

Senza contare che per chi è collegato al sito c'è a disposizione una chat nella quale scambiare messaggi e opinioni. Eppure quando si fa il login il portale e i diversi link che lo compongono non avvisano l'utente di come verranno utilizzati i propri dati personali, tanto meno su quale base giuridica e finalità questo possa essere possibile.

Che Di Maio abbia velleità di comunicatore se ne sono accorti in parecchi, ma che attraverso l'Anpal voglia provare a fare concorrenza a Facebook e Whatsapp è grottesco.

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