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Referendum, Boschi furiosa: "Signora, venga lei sul palco"

Durante un incontro per promuovere le ragioni del Sì, la ministra viene più volte interrotta: "Se tutti facessero come lei diventerebbe un dibattito di 25 ore"

Referendum, Boschi furiosa: "Signora, venga lei sul palco"

Quello di Zurigo doveva essere un pacifico incontro per promuovere la riforma costituzionale davanti agli italiani all'estero. E invece la ministra Boschi non ha gradito le continue interruzioni da parte del pubblico.

Nell'incontro organizzato dal Partito Democratico alla Casa d'Italia di Zurigo, la prima firmataria della riforma ha perso le staffe. Come scrive Il Fatto Quotidiano, il primo siparietto va in scena quando la Boschi affronta il tema della personalizzazione del referendum: "Signora – dice la ministra – abbiamo capito il messaggio, lei non ha condiviso la personalizzazione".

Pochi istanti dopo gli animi si scaldano e la Boschi alza la voce: "La prossima volta invitano lei, viene sul palco e parla lei…Io faccio dibattiti con i presidenti della Corte costituzionale, con i segretari degli altri partiti, con i centri sociali però se tutti facessero come lei diventerebbe un dibattito di 25 ore".

Le argomentazioni si spostano poi sul tema del sostegno all'agricoltura che, secondo la Boschi, sarebbe facilitato. Ma tra gli spettatori c'è nuovamente disappunto. "Adesso però c’è un limite all’educazione verso chi viene a un’iniziativa organizzata da altri…io sono per la democrazia e perché tutti restino fino alla fine, sono anche per dire che noi non ci permettiamo di andare alle scarsissime iniziative organizzate da altri a interrompere chi sta parlando", tuona la ministra.

L'ultima lite riguarda il modo in cui è scritta la nuova Costituzione: "Complicato, troppo complicato", grida un cittadino dalla platea. "Può darsi, forse non mi sto spiegando bene io, può darsi che alcuni articoli siano più complicati", risponde la ministra che sposta la discussione sul quesito referendario, invitando il pubblico a leggere quello: "Il quesito è molto chiaro e semplice tanto che, tante persone che si riempiono la bocca chiamandosi cittadini e non onorevoli, hanno fatto polemica perché era troppo chiaro.

Credo che tanti leader politici che oggi si stanno impegando per il No, sono gli stessi che negli ultimi 40 anni ci hanno rubato il futuro e ci hanno messo in queste condizioni".

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