Cronache

Il regalo di Putin a Bibi al tavolo per la pace: Naama torna in libertà

La 26enne israeliana condannata a 7 anni per 9 grammi di hashish: "Gesto umanitario"

Il regalo di Putin a Bibi al tavolo per la pace: Naama torna in libertà

Beirut - Uno scambio tra Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin per cementare il loro rapporto strategico. Ieri il premier israeliano è arrivato a Mosca per discutere di Siria e del piano di pace americano. E Putin per l'evento ha graziato una giovane israeliana condannata per droga a Mosca. Così anche lo zar fa un regalo a Netanyahu e la 26enne Naama Issachar è uscita dal carcere a poche ore dall'arrivo del premier israeliano. È il «gesto umanitario» che Israele si attendeva. Il presidente russo è stato infatti accolto a braccia aperte in Israele in occasione del Forum sull'Olocausto. Putin e Netanyahu hanno discusso delle crisi in corso e del piano di pace appena presentato a Washington. Il Cremlino non ha espresso una posizione critica sull'«accordo del secolo» anche se in passato aveva mostrato riserve e dichiarato di essere favorevole alla soluzione dei «due Stati».

Il caso di Issachar era però un'ombra nelle loro relazioni. Ora il rilascio della 26enne consolida le loro relazioni. Issachar era stata condannata a 7 anni e mezzo di prigione dopo essere stata trovata in possesso di 9,5 grammi di hashish all'aeroporto di Mosca, durante uno scalo nel viaggio di ritorno dall'India a Israele. Una pena eccessiva. Dopo la notizia della scarcerazione Netanyahu ha infatti ringraziato subito il suo «amico» Putin per la decisione di perdonare la giovane. «Alla fine, grazie a Dio, e grazie a tutti», ha detto sua madre Yaffa. Netanyahu, dopo il colloquio al Cremlino con il leader russo, ha accompagnato Naama sull'aereo che lo attendeva per il rientro in Israele. E ha pubblicato un video sui social media, assieme alla giovane: «Naama, stiamo andando a casa».

Media israeliani hanno invece fatto trapelare che Israele era disposta a donare la proprietà di un complesso simbolico per la Chiesa ortodossa russa a Gerusalemme come contropartita per il rilascio della ragazza. Si tratta della corte di Alessandro che si trova nella Città Vecchia di Gerusalemme vicino alla Chiesa del Santo Sepolcro. Questa costruzione è stata contesa per decenni, ma di recente un tribunale israeliano ha rilasciato una sentenza a favore di Mosca.

Prima dei colloqui con Putin, Netanyahu ha precisato anche che il presidente russo è il primo leader ad incontrare dopo la sua visita alla Casa Bianca per la presentazione dell'accordo «del secolo». «Penso che ora ci sia una nuova opportunità. Dobbiamo vedere come possiamo mettere insieme le nostre forze per la sicurezza e la pace. Le relazioni tra Russia e Israele non sono mai state migliori» ha commentato il premier israeliano.

Nel frattempo Mosca però lavorava anche su un altro fronte. Stava cercando di far rilasciare l'hacker Aleksey Burkov, ricercato negli Stati Uniti con l'accusa di frode, e forse spionaggio. Burkov è stato arrestato all'aeroporto israeliano Ben Gurion nel dicembre 2015 mentre stava lasciando il Paese. Anche la famiglia di Burkov stava spingendo per uno scambio di prigionieri tra Burkov ed Issachar. Ma alla fine Mosca ha rinunciato a questa operazione preferendo preservare il rapporto con Israele. Anche perché nello Stato ebraico vivono un milione di ebrei russi e inoltre lo zar non vuole perdere il suo ruolo di mediatore tra Israele e Iran.

Ma martedì, poche ore prima della presentazione del piano di pace, Netanyahu era stato incriminato per corruzione e abuso di ufficio, dopo aver rinunciato a chiedere l'immunità alla Knesset. E questo potrebbe essere un colpo alle sue chance di vittoria alle elezioni che si terranno il 2 marzo.

Ma le relazioni con le due superpotenze potrebbe aiutarlo a superare la china.

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