Regionali, le liti ribaltano i pronostici

La crisi del campo largo complica il sogno della spallata. In Liguria avanti Bucci

Regionali, le liti ribaltano i pronostici
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Dal 3 a 0 al 1-2. Incubo per Elly Schlein che sognava il triplete alle elezioni regionali in autunno: tre vittorie secche per il Pd, nelle tre regioni (Emilia Romagna, Umbria e Liguria) al voto. L'en plein per dare la spallata al governo Meloni. E iniziare la cavalcata verso Palazzo Chigi. I sondaggi suggeriscono alla segretaria del Pd di rivedere i piani e accontentarsi forse del gol della bandiera: la vittoria in Emilia Romagna, roccaforte da sempre delle giunte rosse. Alleanze e candidati azzeccati rimettono in partita il centrodestra, che ai nastri di partenza sembrava in svantaggio in Umbria e Liguria. A dare però un piccolo aiutino alla coalizione di governo ci hanno pensato Matteo Renzi e Giuseppe Conte. I litigi tra i due ex premier hanno mandato all'aria il campo largo. Schlein è una furia. Non parla di Conte, non lo nomina più. Ieri la capa del Pd ha convocato la segreteria nazionale per affrontare la questione medio oriente. Nessun cenno alle regionali. Al Nazareno però l'irritazione contro il leader grillino è palese. «Bisognerebbe avere maggior rispetto del lavoro dei territori. In Emilia Romagna Michele de Pascale sta facendo un lavoro ormai da mesi di tessitura e c'è già un accordo, abbiamo messo assieme addirittura 60 liste civiche, un lavoro veramente punto per punto, casa per casa. Questo rispetto io me lo aspetterei anche dal presidente Conte» - si sfoga Debora Serracchiani del Pd. «È grottesco discutere e mettere veti, come fa Conte, su uno piuttosto che un altro. Non è possibile accettare alcun veto, non è una richiesta politica ma un ricatto» rincara Pina Picierno. Al netto delle dichiarazioni, sono i primi numeri che arrivano dalle tre regioni al voto che fanno piombare nello sconforto Schlein. In Liguria, l'ex ministro Andrea Orlando, candidato di punta del campo largo, era dato in vantaggio sul centrodestra. Due variabili hanno ribaltato il quadro. Primo: la discesa in campo del sindaco di Genova Marco Bucci, voluto direttamente da Giorgia Meloni, traina la coalizione. Addirittura le ultimissime rilevazioni danno Bucci in leggero vantaggio su Orlando. Secondo: lo scontro tra Renzi e Conte ha mandato in frantumi la coalizione. C'è un indizio che certifica come l'aria non sia buona dalle parti del Pd in Liguria: Orlando non ha ancora chiarito se in caso di sconfitta resterà in Consiglio regionale e se ne ritornerà in Parlamento. Report elettorale da ri-aggiornare per Elly Schlein anche in Umbria. Il centrodestra riparte del presidente uscente, la leghista Donatella Tesei. Anche qui il Pd già cantava vittoria. E poi il colpo di scena: l'intesa tra il centrodestra e il movimento del sindaco di Terni Stefano Bandecchi porta in dote alla Tesei un bel pacchetto di voti. Nel frattempo, la candidata del campo largo Stefania Proietti cede al diktat di Conte: «Non ci sarà la lista Iv nella mia coalizione». Poi però corregge il tiro: «Nessun veto sui candidati di Italia Viva nella mia lista civica». La sinistra è ormai nel pallone.

I sondaggi sorridono solo nell'Emilia Romagna con Michele De Pascale che parte avanti sulla candidata del centrodestra Elena Ugolini. Però anche in Emilia Romagna, Conte e Renzi possono regalare una sorpresa al fotofinish.

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