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In Regione arriva il "si". Ma il sindaco farà ricorso

Il rigassificatore di Piombino incassa il "sì, con prescrizioni" dopo l'ultima Commissione dei servizi, riuniuta ieri a Firenze.

In Regione arriva il "si".  Ma il sindaco farà ricorso

Il rigassificatore di Piombino incassa il «sì, con prescrizioni» dopo l'ultima Commissione dei servizi, riuniuta ieri a Firenze. Uno scatto decisivo per l'opera, che ha ora davanti solo alcuni passaggi formali prima dell'inizio dei lavori che dovrebberlo metterla nella condizione di trasformare gas liquido per 5 miliardi di metri cubi all'anno entro l'aprile del 2023.

La Golar Tundra resterà nel porto di Piombino per tre anni, ma «entro 45 giorni Snam dovrà indicare dove sarà montata la piattaforma offshore in cui la nave fornirà servizio nei 22 anni successivi» ha precisato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (in foto), che è anche commissario straordinario per il rigassificatore. «Voglio arrivare ad approvare in Giunta il memorandum Piombino che costituirà la base di intesa con il Governo presupposto per l'autorizzazione», ha proseguito Giani, «Questo avverrà lunedì pomeriggio e, nelle ore immediatamente successive, tra lunedì sera e martedì mattina firmerò materialmente l'atto che consente a Snam di iniziare i lavori».

Non si arrende però Francesco Ferrari, sindaco di Piombino di Fratelli d'Italia, il quale ha sostenuto dopo avere appreso la notizia che «ci sono gli estremi» per ricorrere al Tar. I lavori partiranno, in attesa della pronuncia del tribunale. «Il commissario straordinario - ha aggiunto Ferrari - ha assunto questo incarico in maniera sbagliata con l'obiettivo di autorizzare l'opera, in realtà lui doveva assumere il ruolo di commissario straordinario per verificare se quest'opera potesse essere autorizzata, ed i nostri pareri, comprese le integrazioni che abbiamo depositato giovedì, confermano che quell'opera è dannosa». Delusione anche tra i comitati contro il rigassificatore, che si erano radunati in Piazza Duomo, davanti alla sede della Regione dove si stava svolgendo la conferenza dei servizi.

Dopo l'annuncio, i manifestanti hanno iniziato a urlare «venduti» e «buffoni» rivolgendosi alle finestre della presidenza della Giunta della Toscana.

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